5.9.07

L'INGANNO DEL DOLLARO: COME LE BANCHE CREANO SEGRETAMENTE IL DENARO

di Ellen Brown, 3 luglio 2007
http://www.webofdebt.com/articles/dollar-deception.php

(a cura di Sandro Pascucci - www.signoraggio.com)
traduzione di JJules - http://signoraggio.forumfree.net/?t=20029665


E' stato definito "il gioco di prestigio più strabiliante che sia mai stato inventato". La creazione del denaro è stata privatizzata e usurpata al Congresso da un cartello bancario privato. La maggior parte delle persone pensa che il denaro sia emesso per decreto dal governo, ma le cose non stanno proprio così. Ad eccezione delle monete metalliche, che costituiscono all'incirca solo l'uno per mille dell'offerta monetaria complessiva degli Stati Uniti, tutto il nostro denaro viene ora creato dalle banche.

Le banconote con la dicitura Federal Reserve (banconote di dollari) sono emesse dalla Federal Reserve, una società per azioni privata, e prestati al governo1. Inoltre, le banconote con la dicitura della Federal Reserve e le monete metalliche costituiscono, assieme, meno del 3 per cento dell'offerta monetaria. L'altro 97 per cento è creato, sotto forma di prestiti, dalle banche commerciali2.

Non credete al fatto che le banche creano il denaro che prestano? Non lo credeva nemmeno la giuria nel corso di una causa in Minnesota che ha lasciato un segno nella storia, finché non ne hanno avuto le prove. Nel 1969, First National Bank of Montgomery contro Daly fu un evento giudiziario degno della sceneggiatura di un film3. L'imputato, Jerome Daly, si opponeva al pignoramento della banca in merito all'ipoteca di 14.000 dollari gravanti sulla sua abitazione sulla base del fatto che non vi era alcun corrispettivo per il prestito.

Il "corrispettivo" ("la cosa scambiata") è un elemento essenziale di un contratto. Daly, un avvocato che si auto-rappresentava, sosteneva che la banca non aveva messo da parte del vero denaro per il suo prestito. Gli atti processuali furono verbalizzati dal giudice ausiliario Bill Drexler, il cui compito principale, egli disse, fu quello di mantenere l'ordine in un'aula carica di tensione nella quale gli avvocati minacciavano di prendersi a pugni. Drexler non aveva dato molto credito alla teoria della difesa, finché il signor Morgan, il presidente della banca, non fu chiamato a testimoniare.

Con la sorpresa di tutti, Morgan ammise che la banca creava abitualmente "dal nulla" il denaro per i propri prestiti e che si trattava di una procedura bancaria standard.

"A me sembra un imbroglio", intonò il giudice Martin Mahoney tra i cenni d'assenso dei giurati. Nel suo memorandum, il giudice Mahoney affermava: "Il querelante ha ammesso che, in collaborazione con la Federal Reserve Bank di Minneapolis, ... l'intera somma di 14.000 dollari in denaro e credito fu creata nei propri registri con annotazioni contabili. Che questa era il corrispettivo utilizzato per avvalorare la Distinta datata 8 maggio 1964 e l'Ipoteca emessa nella stessa data. Il denaro e il credito hanno avuto origine quando sono stati creati.

Il signor Morgan ha ammesso che non esisteva alcuna legge o statuto degli Stati Uniti che gli avesse concesso il diritto di farlo.

Un corrispettivo legittimo deve esistere e deve essere portato a sostegno della Distinta". La corte respinse la richiesta di pignoramento da parte della banca e l'imputato conservò la propria abitazione. Per Daly, le implicazioni furono enormi. Se i banchieri stessero veramente estendendo il credito senza corrispettivo - senza supportare i propri prestiti con il denaro che avevano realmente nei propri forzieri e che avevano il diritto di prestare - una decisione che dichiarasse che i loro prestiti erano nulli poteva far crollare la base del potere del mondo.

Daly scrisse in un articolo su un quotidiano locale: "Questa sentenza, che è legalmente corretta, ha l'effetto di dichiarare che tutte le ipoteche private sulle proprietà personali e immobiliari, tutte le obbligazioni statali e nazionali gestite dalla Federal Reserve, dalle banche statali e dalle banche nazionali sono nulle. Questo equivale all'emancipazione di questa Nazione dal debito personale, nazionale e statale dovuto, a quanto si dice, a questo sistema bancario. Ogni americano è debitore di sé stesso ... per studiare questa sentenza molto attentamente ... perché su questa poggia la questione della libertà o della schiavitù".

Inutile dire, comunque, che la sentenza non riuscì a cambiare l'andazzo generale, sebbene non fu mai rovesciata. Questo era quello che si udì in un ufficio del giudice di pace, un sistema di tribunali autonomi che risalivano ai giorni della conquista dell'Ovest quando gli imputati avevano delle difficoltà a raggiungere le città più grandi per comparire in giudizio. In quel sistema, ora scomparso, i giudici e i tribunali erano sostanzialmente separati. Il giudice Mahoney, che non era dipendente dai finanziamenti per la campagna elettorale né ostacolato da precedenti giudiziari, si spinse così lontano fino a minacciare di far causa alla banca e di smascherarla.

Morì sei mesi dopo il processo, in un misterioso incidente che sembrò avvelenamento4.

Da allora, parecchi imputati hanno tentato di evitare le inadempienze sul prestito utilizzando il modello di difesa di Daly, ma con scarsi risultati. Ecco quello che un giudice ha detto in via non ufficiale: "Se vi lascio fare questo - a voi e chiunque altro - farebbe crollare l'intero sistema ... non posso permettervi di andare a curiosare dietro il bancone ... non andremo dietro al sipario!"5

Di tanto in tanto, comunque, questo sipario è rimasto sollevato abbastanza a lungo per permetterci di vedere dietro le quinte. Un certo numero di autorità rispettabili hanno testimoniato quanto accadeva, tra cui Sir Josiah Stamp, presidente della Banca d'Inghilterra e il secondo uomo più ricco del Regno Unito negli anni '20 del secolo scorso. Egli dichiarò in un discorso ufficiale alla University of Texas nel 1927: "Il sistema bancario moderno fabbrica denaro dal nulla. Il procedimento è forse il gioco di prestigio più strabiliante che sia mai stato inventato. Le attività bancarie sono state concepite nell'ingiustizia e nate nel peccato ... i banchieri possiedono la terra. Toglietegliela da sotto i piedi ma lasciate loro il potere di creare denaro e con un guizzo di inchiostro creeranno abbastanza denaro per ricomprarsela ... togliete loro questo grande potere e tutte le enormi fortune come la mia svaniranno, e allora questo sarà un mondo migliore e più felice in cui vivere ... ma se volete rimanere schiavi dei banchieri e pagare il costo della vostra schiavitù, continuate a permettere loro di creare denaro e di controllare il credito.

Robert H. Hemphill, responsabile del Credito presso la Federal Reserve Bank di Atlanta al tempo della Grande Depressione, ha scritto nel 1934: "Noi siamo completamente dipendenti dalle Banche commerciali. Qualcuno deve prendere a prestito ogni dollaro che abbiamo in circolazione, in contanti o a credito. Se le Banche creano abbondante denaro sintetico, noi siamo ricchi; altrimenti, facciamo la fame. Non abbiamo assolutamente un sistema monetario durevole. Avendo una visione globale della cosa, la tragica assurdità della nostra posizione senza speranza è quasi incredibile, ma è così. Si tratta del tema più importante sul quale le persone intelligenti possano indagare e rifletterci sopra6".

Graham Towers, governatore della banca centrale canadese dal 1935 al 1955, ha ammesso: "Le banche creano denaro. Servono a questo ... il processo produttivo per creare denaro consiste nell'inserire una voce in un registro. Tutto qui ... ogni volta che una Banca concede un prestito ... viene creato nuovo credito bancario, denaro nuovo di zecca7".

Questo è quanto ha dichiarato Robert B. Anderson, Segretario del Tesoro sotto la presidenza Eisenhower, in un'intervista pubblicata sull'edizione del 31 agosto 1959 di U.S. News and World Report: "Quando una banca concede un prestito, essa aggiunge semplicemente al conto di deposito del mutuatario presso la banca l'ammontare del prestito. Il denaro non è preso dal deposito di nessun altro, non è stato versato in precedenza alla banca da nessuno. Si tratta di nuovo denaro, creato dalla banca per essere utilizzato dal mutuatario".

Come è nato questo schema e in che modo è stato nascosto per così tanto tempo? Per rispondere a queste domande, dobbiamo fare un salto indietro nel diciassettesimo secolo.

Gli orafi e il gioco delle tre carte.

In Europa, nel diciassettesimo secolo, il commercio era condotto prevalentemente con monete d'oro e d'argento. Le monete erano durevoli e avevano un valore intrinseco ma era difficile trasportarle in grosse quantità e potevano essere rubate se non venivano messe sotto chiave. Dunque, molte persone depositavano le proprie monete presso gli orafi, che disponevano delle casseforti più sicure in città. Gli orafi, a loro volta, emettevano delle comode ricevute cartacee che potevano essere negoziate al posto delle ingombranti monete che rappresentavano. Queste ricevute erano utilizzate anche quando la gente che aveva bisogno di monete si recava dall'orafo a richiedere un prestito. I guai iniziarono quando gli orafi si accorsero che, in un qualunque momento, solo dal 10 al 20 per cento delle proprie ricevute ritornava per essere riscattato in oro.

Essi potevano "prestare" in tutta sicurezza l'oro contenuto nelle proprie casseforti ad interessi parecchie volte superiori, finché potevano mantenere dal 10 al 20 per cento del valore dei loro notevoli prestiti in oro per far fronte alla domanda. Gli orafi, perciò, crearono il "denaro di carta" (ricevute per prestiti di oro) del valore di parecchie volte superiore al metallo prezioso che in realtà detenevano. Venivano tipicamente emesse banconote e concessi prestiti in quantità che erano da quattro a cinque volte la loro reale disponibilità in oro.

Ad un tasso di interesse del 20 per cento, lo stesso oro prestato cinque volte produceva un rendimento del 100 per cento ogni anno, su oro che gli orafi in realtà non possedevano e che, legalmente, non potevano affatto prestare. Se fossero stati attenti a non sovraesporre questo "credito", gli orafi potevano dunque divenire sufficientemente benestanti senza produrre alcunché di valore. Poiché solo il capitale era dato a prestito nell'offerta monetaria, alla fine si doveva restituire una somma, in capitale e interesse, maggiore di quella che l'intera cittadinanza possedeva. I cittadini dovevano continuamente ricorrere a prestiti di nuova carta moneta per coprire il deficit, provocando il dirottamento della ricchezze della città e, alla fine, dell'intero paese all'interno dei forzieri degli orafi ora trasformatisi in banchieri, mentre la gente si copriva gradualmente di debiti8.

Seguendo questo modello, nel diciannovesimo secolo in America le banche private emisero banconote proprie in quantità fino a dieci volte superiori alle riserve reali in oro. Questa fu chiamata attività bancaria "di riserva frazionaria", intendendo che solo una frazione, una parte dei depositi complessivi gestiti dalla banca erano mantenuti come "riserva" per far fronte alla domanda dei depositanti.

Ispezioni periodiche effettuate alle banche quando i clienti divennero tutti sospettosi e pretesero nello stesso momento il proprio oro, le mandarono in rovina e resero il sistema instabile.

Nel 1913, il sistema delle banconote private fu quindi consolidato in un sistema di banconote nazionali sotto la Federal Reserve (o "Fed"), una società per azioni privata a cui fu concesso il diritto di emettere banconote con la dicitura Federal Reserve e prestarle al governo degli Stati Uniti. Queste banconote, emesse dalla Fed al semplice costo di stampa, divennero la base dell'offerta monetaria nazionale. Vent'anni dopo, il paese stava affrontando una gravissima depressione.

L'offerta di denaro si contrasse, mentre le banche chiudevano i battenti e l'oro fuggiva in Europa. I dollari, all'epoca, dovevano essere sostenuti per il 40 per cento da oro, dunque per il valore in oro di ogni dollaro che lasciava il paese, 2,5 dollari in moneta di credito svanivano.

Per impedire che questa allarmante spirale deflazionaria facesse crollare del tutto l'offerta di moneta, nel 1933 il Presidente Franklin Roosevelt sganciò l'oro dal gold standard.

Oggi la Federal Reserve opera ancora nel sistema di "riserva frazionaria", ma le proprie "riserve" non consistono in nulla se non obbligazioni governative (pagherò o debiti). Il governo emette obbligazioni, la Federal Reserve emette banconote con la dicitura Federal Reserve, ci si scambiano alla fine enormi somme di denaro lasciando il governo in debito verso una società per azioni privata, denaro che il governo avrebbe potuto emettere da solo, esente da interesse.

Rubare con l'inflazione.

M3, l'indicatore più ampio dell'offerta monetaria degli Stati Uniti, è schizzato dai 3.700 miliardi di dollari del febbraio 1988 ai 10.300 miliardi 14 anni più tardi, quando la Fed smise di riportarlo. Il perché la Fed abbia cessato di comunicarlo è suggerito da John Williams in un sito web chiamato "Shadow Government Statistics" [le statistiche ombra del governo, http://www.shadowstats.com]www.shadowstats.com, NdT] nel quale viene mostrato che, nella primavera del 2007, M3 stava crescendo al ritmo impressionante dell'11,8 per cento annuo. Meglio non pubblicizzare troppo quelle cifre!

La domanda che viene posta qui, comunque, è la seguente: da dove proveniva tutta questa nuova moneta? Il governo non ha aumentato la propria emissione di monete metalliche e non è stato aggiunto oro all'offerta monetaria nazionale, perché il governo ha abbandonato il gold standard nel 1933. Questo nuovo denaro poteva essere solo stato creato privatamente mentre il "credito bancario" avanzava sotto forma di prestiti. Il problema è che inflazionando in questo modo l'offerta di moneta, anche i prezzi, naturalmente, ne risultano inflazionati.

Una maggior quantità di denaro che compete per gli stessi beni fa aumentare i prezzi. Il dollaro ha un potere di acquisto inferiore, sottraendo alla gente il valore del proprio denaro. Di quest'inflazione sfrenata viene di solito data la colpa al governo, accusato di gestire le tipografie che stampano valuta con lo scopo di spendere e spandere senza ricorrere all'espediente così impopolare di alzare le tasse.

Ma come fatto notare in precedenza, l'unica forma di denaro che il governo americano emette sono le monete metalliche.

Nei paesi in cui la banca centrale è stata nazionalizzata, il denaro cartaceo potrebbe essere emesso dal governo insieme al denaro metallico, ma le banconote rappresentano solo una piccolissima percentuale dell'offerta monetaria.

In Inghilterra, paese nel quale la Banca centrale fu nazionalizzata dopo la seconda guerra mondiale, le banche private continuano a creare il 97 per cento dell'offerta monetaria sotto forma di prestiti9.

L'inflazione sui prezzi è solo uno dei problemi di questo sistema di creazione privata del denaro. Un altro problema è che le banche creano solo il capitale ma non l'interesse necessario per restituire il prestito.

Poiché virtualmente l'intera offerta monetaria è creata dalle banche stesse, nuovo denaro deve essere continuamente immesso sul mercato per pagare l'interesse dovuto ai banchieri. Un dollaro prestato al tasso d'interesse del 5 per cento diventa 2 dollari tra 14 anni. Questo vuol dire che l'offerta di moneta deve raddoppiare ogni 14 anni solamente per coprire l'interesse dovuto sul denaro esistente all'inizio di questo ciclo di 14 anni.

Le cifre della Federal Reserve confermano che dal 1959, anno in cui la Fed ha iniziato a fornire i dati10, l'M3 è raddoppiato, e anche più, ogni 14 anni. Ciò significa che, ogni 14 anni, le banche convogliano in interessi tanto denaro quanto ne era presente nell'intera economia 14 anni prima. Questo tributo viene pagato per dare a prestito qualcosa che le banche in realtà non dovevano prestare, creando forse il più grosso imbroglio mai perpetrato poiché ora colpisce l'intera economia globale.

La privatizzazione del denaro è la causa fondamentale della povertà, della schiavitù economica, dei governi senza fondi e di una classe dominante oligarchica che si oppone ad ogni tentativo di farle allentare la stretta sulle redini del potere. Il problema può essere risolto solamente invertendo il processo che lo ha creato.

Il Congresso deve riprendersi il potere Costituzionale di emettere il denaro della nazione. L'attività bancaria della "riserva frazionaria" deve essere eliminata, limitando le banche a prestare solo fondi pre-esistenti. Se il potere di creare denaro ritornasse al governo, il debito federale potrebbe essere estinto, le tasse potrebbero essere ridotte drasticamente e potrebbero essere estesi i programmi necessari per il governo.

Contrariamente a quanto comunemente si è portati a pensare, l'estinzione del debito federale con nuove banconote emesse dal governo degli Stati Uniti non sarebbe un pericolo per l'inflazione perché i titoli del governo sono già compresi nell'indicatore più ampio dell'offerta monetaria.

I dollari sostituirebbero semplicemente le obbligazioni, lasciandone il totale invariato. Se il debito federale degli Stati Uniti fosse stato estinto nell'anno fiscale 2006, i risparmi governativi per non dover più pagare interessi sarebbero stati di 406 miliardi di dollari, sufficienti per cancellare il deficit di bilancio di 390 miliardi di dollari di quell'anno e con ulteriore denaro da tenere da parte. Il budget potrebbe essere raggiunto con le tasse, senza creare denaro dal nulla come può accadere con le tipografie nazionali o con le registrazioni contabili dei prestiti effettuati dalle banche.

Tuttavia, parte del denaro creato dalle tipografie potrebbe essere davvero un toccasana per l'economia. Sarebbe grandioso se questo fosse utilizzato per scopi produttivi come la creazione di nuovi beni e servizi, piuttosto che per scopi non produttivi come il pagamento dell'interesse sui prestiti. Quando l'offerta (beni e servizi) cresce insieme alla domanda (moneta), tutto rimane in equilibrio e i prezzi rimangono stabili.

Potrebbe essere aggiunto nuovo denaro senza creare inflazione sui prezzi fino a raggiungere la piena occupazione.

In questo modo il Congresso potrebbe finanziare quei programmi di cui si sente una forte necessità, come lo sviluppo di fonti di energia alternative e l'estensione della copertura sanitaria e, nel contempo, ridurre le tasse.

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1 Wright Patman, A Primer on Money (Government Printing Office, preparato per il sottocomitato per la Finanza Interna, Camera dei Rappresentanti, Comitato banche e valute, 88° Congresso, seconda sessione, 1964).

2 vedi Federal Reserve Statistical Release H6, "Money Stock Measures," http://www.federalreserve.gov/releases/H6/20060223 (23 febbraio 2006); "United States Mint 2004 Annual Report," http://www.usmint.gov; Ellen Brown, Web of Debt, http://www.webofdebt.com (2007), capitolo 2.

3 "A Landmark Decision," The Daily Eagle (Montgomery, Minnesota: 7 febbraio 1969), ristampato in parte in P. Cook, "What Banks Don't Want You to Know," www9.pair.com/xpoez/money/cook (3 giugno 1993).

4 vedi Bill Drexler, "The Mahoney Credit River Decision," http://www.worldnewsstand.net/money/mahoney-introduction.html.

5 G. Edward Griffin, "Debt-cancellation Programs," http://www.freedomforceinternational.org (18 dicembre 2003).

6 nella prefazione del libro di Irving Fisher, 100% Money (1935), ristampato da Pickering and Chatto Ltd. (1996).

7 citato in "Someone Has to Print the Nation's Money . . . So Why Not Our Government?", Monetary Reform Online, ristampato da Victoria Times Colonist (16 ottobre 1996).

8 Chicago Federal Reserve, "Modern Money Mechanics" (1963), in origine scritto e distributo gratuitamente dal Public Information Center of the Federal Reserve Bank of Chicago, Chicago, Illinois, ora disponibile su Internet all'indirizzo http://landru.i-link-2.net/monques/mmm2.html Patrick Carmack, Bill Still, The Money Masters: How International Bankers Gained Control of America (video, 1998), testo su http://users.cyberone.com.au/myers/money-masters.html.

9 James Robertson, John Bunzl, Monetary Reform: Making It Happen (2003), http://www.jamesrobertson.com, pagina 26.

10 Consiglio di amministrazione della Federal Reserve, "M3 Money Stock (serie sospesa)," http://research.stlouisfed.org/fred2/data/M3SL.txt.

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Ellen Brown, dottore in giurisprudenza, ha sviluppato le proprie abilità di ricerca come avvocato seguendo cause legali a Los Angeles. In "Web of Debt", il suo ultimo libro, traduce queste abilità in un'analisi sulla Federal Reserve e sulla "fiducia monetaria", mostrando come questo cartello privato abbia usurpato il potere di creare moneta, e spiegando come il popolo se lo possa riprendere. Tra gli undici libri della Brown possiamo annoverare il bestseller "Nature's Pharmacy", scritto in collaborazione con la dottoressa Lynne Walker, che ha venduto 285.000 copie.


traduzione di JJules


04/09/2007 : signet@work : sandro pascucci : www.signoraggio.com v.0.5
[http://www.signoraggio.com/signoraggio_ingannodeldollaro.html]

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