24.11.09

SOCIÉTÉ GÉNÉRALE DICE AI PROPRI CLIENTI 
 COME PREPARARSI AD UN POSSIBILE “CROLLO GLOBALE”


DI AMBROSE EVANS-PRITCHARD 
telegraph.co.uk

In un rapporto intitolato “Worst-case debt scenario”, il team di gestione degli asset della banca ha dichiarato che nell’ultimo anno i pacchetti di salvataggio statali hanno solamente trasferito i debiti privati sulle spalle ormai incurvate degli stati, creando una nuova serie di problemi.

Il debito complessivo, come percentuale del PIL, è ancora eccessivamente elevato in quasi tutte le economie ricche (il 350% negli Stati Uniti). Deve essere ridotto, nei prossimi anni, con il lavoraccio necessario di “diminuzione della leva.”
“Finora nessuno può dire con certezza se siamo effettivamente scampati dalla prospettiva di un crollo economico globale”, sostiene il rapporto di 68 pagine, curato dal responsabile degli asset Daniel Fermon. E’ una valutazione dei danni, non una previsione.

Nello scenario della banca francese chiamato “Situazione dell’Orso” (il risultato più pessimista tra i tre possibili), il dollaro scivolerebbe ulteriormente e i capitali globali sperimenterebbero di nuovo i minimi di marzo. I prezzi dell’immobiliare precipiterebbero un’altra volta. Il petrolio scenderebbe a 50 dollari al barile nel 2010.

I governi hanno già sparato le loro cartucce fiscali. Anche senza nuove spese, il debito pubblico esploderebbe entro due anni al 105% del PIL nel Regno Unito, al 125% negli Stati Uniti e nell’Eurozona e al 270% in Giappone. Il debito degli stati nel mondo raggiungerebbe i 45.000 miliardi di dollari, un aumento di due volte e mezzo in dieci anni.
(Le cifre riguardanti il Regno Unito sembrano basse perché il debito è partito da una base bassa. Ferman sostiene che il Regno Unito potrebbe convergere con l’Europa al 130% del PIL entro il 2015 nel risultato più pessimista).

Il peso del debito è superiore a quello susseguente alla Seconda Guerra Mondiale, quando i livelli nominali apparivano molto simili. L’invecchiamento delle popolazioni renderà più difficile l’erosione del debito attraverso la crescita. “Gli elevati debiti pubblici appaiono del tutto insostenibili nel lungo termine. Per il debito governativo abbiamo quasi raggiunto un punto di non ritorno”, viene detto. Il debito inflazionistico potrebbe essere visto da alcuni governi come il male minore.

Se così fosse, l’oro salirebbe “sempre più in alto”, l’unico rifugio sicuro dalla moneta a corso forzoso. Il debito privato si trova anch’esso in una situazione rovinosa. Anche se il tasso di risparmio americano si stabilizzasse al 7%, e venisse utilizzato tutto per ripagare il debito, occorrerebbero comunque nove anni alle famiglie per ridurre il rapporto debito/reddito ai livelli di sicurezza degli anni Ottanta. La banca ha affermato che la crisi attuale mostra delle “affascinanti similitudini” con il Giappone del Decennio Perduto (o dei due decenni), ma con una grossa differenza: il Giappone è riuscito a cavarsela esportando in una forte economia globale e permettendo la svalutazione dello yen. Per la metà del mondo non è possibile portare avanti contemporaneamente questa strategia.

SocGen consiglia ai ribassisti di vendere i dollari e di andare “short” sui titoli ciclici come tecnologia, automobili e viaggi per evitare di rimanere intrappolati nella “intrinseca spirale deflazionistica.” I mercati emergenti non verrebbero risparmiati. Paradossalmente, hanno un’influenza sulla crescita degli Stati Uniti maggiore della stessa Wall Street. I prodotti agricoli reggerebbero bene, zucchero in testa. Fermon ha detto che le obbligazioni spazzatura (“junk bond”) perderebbero solo nel 2010 il 31% del loro valore. Tuttavia, le obbligazioni sovrane genererebbero dei “profitti turbo” che imiterebbero la lenta ma continua discesa dei rendimenti che si è vista in Giappone quando la crisi ha toccato il fondo. Ad un certo punto il rendimento dei Buoni del Tesoro giapponesi a 10 anni è sceso allo 0,40%. La Fed conterrebbe i rendimenti acquistando altre obbligazioni. La Banca Centrale Europea farebbe ancora meno, per ragioni politiche.
La tesi di SocGen di acquistare obbligazioni sovrane è controversa. Un certo numero di fondi dubitano del fatto che lo scenario giapponese si possa ripetere, non ultimo il fatto che Tokyo stessa possa trovarsi all’apice di una crisi aggravata dal debito.

Fermon ha detto che il suo rapporto ha elettrizzato i clienti su entrambe le sponde dell’Atlantico. “Tutti vogliono sapere quale sarà l’impatto. Molti hedge fund e molti banchieri sono preoccupati.”

Ambrose Evans-Pritchard
Fonte: www.telegraph.co.uk
Link: http://www.telegraph.co.uk/finance/economics/6599281/Societe-Generale-tells-clients-how-to-prepare-for-global-collapse.html
18.11.2009

Traduzione a cura di JJULES per www.comedonchisciotte.org


  
  IL PERICOLO BIODEGRADABILE DEI FESSI
Postato il Lunedì, 23 novembre @ 07:45:51 CST di davide  
   
  DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info/

Dov’è l’attentato alla democrazia in Italia? Dove? Qualcuno me lo spiega? L’assioma del partito Antonio Di Pietro-editoriale l’Espresso è che l’operato di Silvio Berlusconi lo sia. Ma come può essere un attentato alla democrazia qualcosa che nell’arco di una singola legislatura può essere cancellato dalla Storia del Paese? Basta cambiare governo, avere una maggioranza discreta in parlamento, e sostanzialmente non c’è atto dell’odiato Cavaliere che non possa essere consegnato ai brutti ricordi. Come può essere un “pericolo per la democrazia” qualcosa che la democrazia può curare in pochi mesi? 

Gli attentati, quelli veri, non si cancellano. Provate a resuscitare i torturati a morte di Pinochet, o a far risorgere le Torri Gemelle con le sue 3000 vite. 

Provate a cancellare il vero attentato alla democrazia italiana e di tutto il mondo che ho divulgato in ‘Il Trattato di Lisbona’, ‘Ecco come morimmo’ e ‘Questo è il Potere’. Provate a fermare la privatizzazione dell’acqua – che è come se ci privatizzassero i globuli bianchi, poiché in assenza sia della prima che dei secondi il corpo umano semplicemente muore – quando passerà l’accordo GATS in sede Organizzazione Mondiale del Commercio, che ammanetta qualsiasi governo al mondo. Provate a reclamare contro una legge sovranazionale vincolante promulgata dalla Commissione Europea che nessun cittadino elegge (e come la cambi?), ma che è oggi il nostro vero governo, e che risponde solo alle lobby che ho descritto. Provate a bloccare la mano di un Sovereign Fund straniero che decida di sfilare dalla nostra economia una ventina di miliardi di euro in un attimo, fermando nella polvere aziende, posti di lavoro, il futuro di esseri umani come me e voi. Provate a resuscitare 34 anni di morte della democrazia partecipativa decisi dalla Commissione Trilaterale in privato. 

E allora, di cosa si va blaterando su una marea di blog, video, serate coi ‘paladini’, e dirette Tv del giovedì? Attentato a che? Alla nostra intelligenza… ecco, quello sì. 

Se Silvio Berlusconi attacca la democrazia, è però biodegradabile dalla democrazia. Il vero Potere no. Quello no!

Non possiamo continuare a essere dei fessi che sbraitano contro gli spaventapasseri per pompare a dismisura i conti in banca e gli ego di Grillo, Travaglio, Di Pietro e soci. Ma vi volete svegliare?

Paolo Barnard
Fonte: www.paolobarnard.info/
Link: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=155
23.11.2009