2.12.07

Moneta e Debito (di Josef Hasslberger)

Esiste una verità fondamentale sul tema moneta e debito, ma la cosa è conosciuta da pochi e quasi nessuno pensa di realmente poter o dover occuparsene.
Alcuni personaggi importanti che si mettevano a cambiare la situazione furono assassinati o sono stati messi a tacere in altro modo, giusto quando la soluzione era diventata tangibile. La verità è così mostruosa che ci pare proprio incredibile. Preferiamo non pensarci, specialmente perché abbiamo degli "esperti" che dovrebbero saperne tutto, allora perché noi "non esperti" dovremmo cercare di conoscerne i segreti?

Il problema
Siamo perfettamente a conoscenza del problema, che peraltro è ben ovvio, ma la soluzione ci sfugge, forse perché pensiamo il problema è troppo grande perché lo affrontassimo. Il problema, in poche parole, è che né i governi né la stragrande maggioranza della gente ha soldi. Forse suona esagerato ma, pensandoci bene, vediamo che è la verità. I governi, di qualunque colore, siano essi liberali, socialisti, conservatori, democratici o altro, non hanno soldi. Ci tartassano quasi a morte e ciò nonostante, fanno altri debiti. E la maggior parte di essi è così indebitata, che quasi non ci sembra speranza di ripagare quanto è stato preso in prestito. Una percentuale altissima di tutte le tasse che entrano nelle casse dello Stato viene spesa per "servire il debito", cioè per pagare gli interessi sul debito pubblico, prima ancora di discutere come impostare il capitolo spese della legge finanziaria. Se ai governi manca la liquidità, i cittadini non sono messi meglio. Basta guardarsi intorno e vediamo le famiglie alle strette finanziarie, anche se non manca la volontà di lavorare. Molte volte sia marito che moglie hanno un impiego, a discapito della vita di famiglia e dei bambini, e spesso anche in quel caso i soldi bastano a malapena per le spese e le ferie una volta l'anno. Potete dire che questo è normale, è sempre stato così e non ci si può fare niente. Lo vedete? E' quella la risposta che siamo stati programmati a dare. Il problema c'è, ma è così grande ed è così prevalente nella vita di ognuno di noi, ed è un nodo così "complicato" che dobbiamo per forza lasciare che "gli esperti" lo sciolgano. Vero? No - non è invece vero per niente. Qual è il primo passo per risolvere un problema? Dobbiamo renderci conto della sua esistenza. Cominciate ad osservare la realtà intorno. Provate a sapere quanto il vostro governo spende ogni anno per gli interessi sul debito pubblico. Informatevi quanto i paesi in via di sviluppo pagano per gli interessi sui debiti. Osservate quanta gente dai paesi del terzo mondo emigra ovvero immigra nel nostro paese cercando solamente un sollievo dalla disastrosa situazione economica. Avrete una sorpresa.

La causa
Adesso che abbiamo capito che un problema esiste, dobbiamo fare il passo successivo, cioè dobbiamo individuarne la causa. Una cosa che certamente non possiamo fare è rimetterci agli "esperti", perché se loro sapessero, ci avrebbero avvertito tempo fa e saremmo già sulla buona strada per porre rimedio a questo schifoso stato delle cose. No è che la causa sia sconosciuta. Ci sono alcune persone ed anche qualche organizzazione che disperatamente cercano di darci delle informazioni in proposito. Purtroppo non hanno accesso ai media di larga diffusione, e se avessero l'accesso, e mettessero in piedi una campagna, potrebbero anche trovarsi di fronte a qualche serio problema. Credo che siate curiosi ormai di sapere che cosa sia la causa, e se noi, semplici cittadini, possiamo fare qualcosa per porre rimedio. Non è utile a nessuno trovare la causa del male se scopriamo poi che niente si può fare. Potevamo risparmiarci la fatica e fare qualcosa più piacevole. Senza farvi ancora spettare, butto qui la patata bollente: I soldi vengono messi in circolazione non dai nostri governi ma da un monopolio privato gestito dalle banche. E così semplice. Ma come potreste dire ed anche se fosse così, qual è il problema?
Vediamo - una cosa alla volta.

La creazione della moneta
Sembrerebbe naturale che la moneta venga creata dallo Stato e infatti, le Banche Centrali sembrano essere proprietà dello Stato anche se godono di una certa autonomia. Dico "sembrano" perché le banche centrali, che quasi costituiscono un quarto potere, oltre a quelli tradizionali dello Stato, sono solo in apparenza sotto il controllo dei poteri dello Stato. Quando lo Stato ha bisogno di soldi, non impartisce alla Banca centrale un'ordine di accreditare una somma sul conto della tesoreria. Lo Stato può ottenere i soldi solo in due modi. Uno è di tassare i cittadini, l'altro è di prendere un prestito. Quando la Banca centrale mette soldi in circolazione, lo fa sotto forma di prestito. Lo Stato deve chiedere questi soldi in prestito e si deve impegnare di ripagarli con interessi. Lo stesso succede quando un privato ha bisogno di finanziare un acquisto e gli mancano i fondi liquidi. La banca è felice di dare un prestito, finché potete portare delle garanzie e finché promettete di ripagare con interessi. Come possono le banche creare questi fondi? Buona domanda. Non sarà la Zecca dello Stato l'officina dove vengono fabbricati tutti i soldi? Le banconote, quando vengono stampate, vengono considerate proprietà della Banca centrale. Non vengono date allo Stato da utilizzare per le sue spese, ma vengono invece immesse nella circolazione chiedendo una contropartita. Ognuno che vuole alcune di queste banconote da spendere, deve "comprarle", cedendo una parte del suo credito. Ma in ogni caso, la grande maggioranza dei soldi che circolano (più del 90%) non sono banconote e monete, bensì "credito".

Quando andate dalla Vostra banca e chiedete un prestito, questi "soldi" vengono creati dalla banca lì per lì, scrivendo delle cifre sul vostro conto. Questi soldi si possono ritirare in banconote, cosa che succede raramente, o si possono spendere scrivendo degli assegni. Le banche tengono solo una piccola parte dei loro crediti in contanti, il resto viene movimentato spostando delle cifre da un conto ad un altro. La cosa più importante da sapere: I soldi vengono creati immettendo dei numeri in un computer. Nella pratica, succede così: Per ogni 10.000 che la banca concede in prestito, deve depositare 1000 o 2000 nella Banca centrale. Questo significa, se una banca raccoglie 100.000 in depositi, potrebbe tenersi 10.000 in contanti e depositare 90.000 con la Banca centrale. In seguito, la banca può creare 900.000 di soldi freschi semplicemente scrivendo queste cifre sul conto di alcuni suoi clienti. Nel caso il governo abbia bisogno di soldi, la procedura è leggermente diversa, ma sempre con lo stesso risultato. Il governo deve emettere dei buoni, che sono certificati di prestito, carte per le quali il governo può accettare soldi, e con le quali promette il successivo ripagamento della somma, maggiorata da "interessi". Questi certificati vengono "comprati" dalle banche. Possono essere rivenduti ai propri clienti o possono rimanere in mano alle banche. Al governo, in cambio, viene accreditata una somma corrispondente. L'ironia della situazione è che il governo, che dovrebbe essere l'autorità che emette i soldi che circolano nel paese, è costretto a prendere soldi in prestito dai privati (attraverso le banche) e di pagare interessi per questi prestiti. Adesso cominciamo a vedere perché il governo non ha mai soldi e perché molte delle nostre tasse che entrano nelle casse dello Stato, se ne vanno per pagare interessi sul debito, prima che si pensi ad affrontare le vere e proprie spese dello Stato.

Il meccanismo diabolico
Che succede quando un debito viene ripagato? Questo è interessante. Gli interessi pagati sono diventati proprietà della banca e la cifra che era stata concessa in prestito, viene distrutta. Nello stesso modo che la somma venne "creata" all'atto di concedere il prestito, adesso viene "discreata" o distrutta, una volta il prestito è stato ripagato. Significa che la Vostra banca può creare dei soldi sostanzialmente dal nulla, può appropriarsi degli interessi e poi può distruggere questi soldi, solo per ripetere il ciclo più avanti con un altro suo cliente. Se vi siete mai meravigliati da dove vengono i fondi per comprare gli edifici migliori e più grandi della città, qui c'è una spiegazione.
Se questo vi sembra ingiusto, aspettate a sentire la parte diabolica!
Ogni economia nazionale ha bisogno di soldi così che merce e servizi possono essere venduti ed acquistati. Se i soldi sono troppo pochi, le merci non potranno essere vendute, i prezzi si abbasseranno e questa situazione viene chiamata "deflazione". Se la moneta diventa ancora più scarsa, alla fine l'economia entrerà in recessione, la produzione si ferma, il lavoro non c'è più, inizia ad affacciarsi la miseria. Perciò, è molto importante che la quantità di moneta in circolazione sia sempre sufficiente perché la gente sia in grado di comprare la merce ed i servizi che vengono offerti. L'altro estremo è quello della relativa abbondanza di liquidità, che porta all'inflazione. I prezzi salgono, il "potere d'acquisto" della moneta si erode. L'inflazione è indesiderabile quanto lo è la deflazione. L'ottimale è una moneta con un potere d'acquisto stabile. Oggi, il governo non ha che strumenti indiretti per assicurare questa stabilità, essendo la creazione del credito largamente a discrezione delle banche. Inoltre, visto che il Governo non può creare la sua moneta, l'unica via per far sì che l'economia disponga di moneta a sufficienza, è di continuare a prendere prestiti! Certo questo significa continuare a pagare interessi! E' questa la ragione perché i governi non hanno mai soldi e perché lavoriamo più di sei mesi l'anno per lo Stato. Paghiamo gli interessi, in aggiunta alle spese dello Stato. Diabolico, no? Un monopolio privato ad opera delle banche mette in circolazione la nostra moneta, cominciando dalla Banca centrale e, così di seguito, tutte le altre banche. Sono le nostre leggi bancarie che permettono alle banche di creare e sfruttare il credito, piuttosto che il governo, che dovrebbe creare la moneta per i propri cittadini.

La soluzione
Avendo trovato la ragione per le difficoltà economiche e la miseria, ed avendola descritta con esattezza, una soluzione praticabile ci salta subito nell'occhio. E' necessario cambiare le leggi bancarie per escludere l'autonoma creazione di credito dalla parte delle banche, eccetto la creazione di nuova moneta e nuovo credito ad opera della Banca centrale, da mettere in circolo come credito per i cittadini, non come debito. La creazione della moneta deve tornare sotto la sovranità del popolo e deve essere a diretto benefico di ognuno di noi. Come si può escludere la creazione del credito ad opera delle banche? Molto semplice. Si richiede, invece della bassa percentuale oggi necessaria, che le banche, per ogni prestito concesso, debbano avere un deposito dell'intera somma (100%) presso la Banca centrale. Questo significa che una banca potrà collezionare i depositi dei propri clienti, li può depositare presso la Banca centrale e soltanto poi potrà concedere prestiti per l'ammontare della somma depositata. Parliamo adesso della creazione della moneta che dovrà tornare sotto controllo del governo, ovvero sotto controllo dei cittadini. E' un problema questo che acquista grande importanza. Per primo, ci deve essere un meccanismo che ci permette di controllare l'andamento dei prezzi in modo continuo. Disponendo di un tale meccanismo, è possibile che l'autorità monetaria, investita del compito esclusivo di creare la moneta, eserciti un controllo esatto sul potere d'acquisto della moneta, avendo così l'inflazione e la deflazione sotto il suo diretto controllo. Secondo il principio che l'ammontare della moneta in circolazione deve coincidere esattamente con la totalità delle merci e dei servizi che vengono offerti, possiamo eliminare l'inflazione e stabilizzare la moneta con un meccanismo molto semplice. All'autorità monetaria viene assegnato il compito di stabilizzare l'indice dei prezzi. Questo compito viene assolto mediante la messa in circolazione di nuova moneta al primo segno di un'abbassamento dei prezzi, e il corrispondente ritiro di liquidità quando i prezzi accennano ad alzarsi. Non c'è assolutamente una necessità di accettare un'instabilità dei prezzi. E' importante sapere che l'inflazione è dovuta al fatto che in circolazione ci sono più soldi di quelli necessari all'acquisto delle merci e dei servizi offerti, e che la deflazione è la situazione opposta, ovvero insufficiente moneta in circolazione. Questi fatti sono conosciuti da svariati decenni, solo che, con la creazione della moneta nelle mani delle banche (dei privati) invece di un'autorità centrale (pubblica) era finora difficile aggiustare la quantità di moneta alle vicissitudini dell'attività economica.

Moneta credito verso moneta debito
Allo stato attuale, la moneta viene creata in forma di credito per le banche, e viene messa in circolazione in forma di debito per chi prende il prestito, cittadino privato o Stato chicchessia. Chiaramente il prestito deve essere ripagato, i soldi vengono considerati "proprietà della banca". Per questa ragione dobbiamo pagare interessi. Preferisco chiamare questa moneta la "moneta debito" ed ho già messo in evidenza che è la causa di molta sofferenza. La moneta credito invece non ha di questi inconvenienti. Questa moneta, dopo essere creata, viene data ai cittadini, non in forma di prestito, bensì in forma di accredito dell'utile dello sviluppo economico. Quando si crea una nuova moneta, non sono state le banche a lavorare ma i cittadini, e così la proprietà della moneta, una volta creata, spetta ai cittadini, non alle banche.

Credito Sociale
Questo si potrebbe chiamare un sistema di credito sociale. In fatti, il termine "social credit" - credito sociale - fu coniato da un certo Clifford Hugh Douglas. Poi il cittadino canadese Luis Even dette larga diffusione a questa filosofia fondando una pubblicazione per portarne i principi a conoscenza del pubblico. Non posso pretendere di descrivere qui il sistema del credito sociale ma certamente, la moneta credito ne è una parte importante. Quando la moneta viene messa in circolazione dalla Banca centrale, è giusto che sia proprietà di tutti noi che abbiamo contribuito in un modo o nell'altro alla crescita dell'economia reale. Noi produciamo, viviamo, consumiamo, abbiamo nuove idee, mettiamo su famiglia, impariamo, impartiamo agli altri quello che sappiamo. Tutte queste attività ed altre ancora sono alla base della vita economica del paese e perciò sembra logico che i benefici derivati dalla messa in circolazione della moneta non debbano essere un'esclusiva di pochi banchieri bensì vadano distribuiti a tutti quei soggetti che concorrono nella vita economica del paese.

Che cosa fare
Dopo aver posto fine al monopolio privato di creazione della moneta attraverso l'obbligo di un deposito presso la Banca centrale pari al 100% dei crediti concessi, si dovrà decidere come la creazione della moneta avverrà in futuro, e come possiamo assicurare che ogni cittadino percepisca la sua parte dei proventi dall'incremento dell'attività economica. Qualcuno potrà dire che lo Stato debba esercitare il potere di creazione della moneta e che questa moneta debba entrare nelle casse dello Stato. Questo tipo di ragionamento, anche non essendo privo di una certa logica, non rispetta però il principio di dare ad ogni cittadino quello che è di sua spettanza. Visto che stiamo tutti contribuendo, in un modo o nell'altro, all'attività economica del paese, vi presenterò qui una proposta ideata dal prof. Giacinto Auriti dell'Università di Teramo. Questa proposta è stata presentata come disegno di legge No. 1282 al Senato da alcuni Senatori, l'11 gennaio 1995.

Il testo è, nella sua brevità e semplicità, di estrema chiarezza.

La proposta è:

"Articolo 1
La moneta all'atto dell'emissione nasce di proprietà dei cittadini italiani e va accreditata dalla Banca centrale allo Stato".

"Articolo 2
Ad ogni cittadino è attribuito un codice dei redditi sociali mediante il quale gli viene accreditata la quota di reddito causato dalla emissione monetaria e da altre eventuali fonti di reddito".

Auriti è ordinario di diritto e la sua spiegazione del principio dietro questa proposta, qui riportata in estrema sintesi, è piuttosto esplicita. Auriti spiega che il nostro sistema monetario è la più grande frode nella storia umana. I cittadini vengono illegalmente deprivati del doppio dell'ammontare totale della moneta in circolazione. Non solo infatti non gli si è dato la parte spettante loro dell'incremento delle attività economiche, ma quando questa parte veniva messa in circolazione, fu data in prestito, cioè fu richiesta una contropartita uguale all'ammontare della massa monetaria stessa aggiungendo, per così dire, il danno alla beffa.

Un avvertenza finale
Non credete che un mutamento così drastico del sistema finanziario sia possibile ottenerlo attraverso la sola opera dei politici, ammesso che siano essi stessi propensi a chiederlo. Non sarà possibile senza un sostegno pubblico veramente convincente. Siamo tutti chiamati, adesso che abbiamo scoperto la causa della miseria e delle difficoltà economiche, a lavorare affinché la situazione cambi, girando queste informazioni ai politici e dandogli il sostegno necessario. Potete fare copie di questo articolo e distribuirlo ai vostri amici, ma pensate anche all'azione vera e propria.
Non darò qui dei suggerimenti su che cosa fare, ognuno saprà meglio come comportarsi. La scelta è vostra, unico avvertimento: non dite che non sapevate nulla. (Josef Hasslberger - Roma, Settembre 1999)

http://www.signoraggio.com/monetaedebito.htm

9.11.07

PSICOLOGIA DELLA FINANZA PARTE I Le convinzioni che imprigionano
07/11/2007


DI ANTONELLA RANDAZZO
Quando si crede in qualcosa che non ha un fondamento concreto, o è contrario all'esperienza comune, si è considerati creduloni, o in preda ad un'evidente fascinazione irrazionale. Tuttavia, quando tale fascinazione coinvolge moltissime persone, si parla di "credenze religiose o ideologiche", che, pur se in alcuni aspetti prive di riscontro reale, sono assunte per "fede". Si ritiene che tali credenze siano abbracciate consapevolmente, ma esistono casi in cui gli esseri umani accettano realtà assurde o irrazionali, implicitamente, ovvero senza averne alcuna consapevolezza. Ciò può avvenire per diversi motivi: perché alcuni aspetti della realtà si ereditano dalla famiglia e non vengono mai messi in discussione poiché ritenuti implicitamente veri in assoluto, oppure perché l'intero sistema si articola su quelle presunte verità, e dunque l'individuo avrebbe bisogno di un lungo impegno su se stesso per comprendere che quel sistema è soltanto uno dei tanti possibili.E' il caso dell'attuale assetto economico-finanziario, che presenta aspetti paradossali, assurdi e irrazionali, eppure viene propagandato come l'unico possibile, e addirittura in armonia con presunte "leggi". I più eminenti economisti fanno credere che l'economia sia come un fenomeno naturale, e che sia dovuta al comportamento di milioni di persone, senza alcuna manipolazione o direzione dall'alto. In realtà l'economia e la finanza sono settori creati dall'uomo per risolvere problemi materiali, e dunque non possono dirsi "scienze" e non possono avere leggi di tipo deterministico. Inoltre, è possibile provare che nella realtà attuale esiste un gruppo ristretto di persone che dall'alto esercita un potere enorme sulla finanza e sull'economia. Gli "esperti" economisti tendono a far apparire i concetti difficili, complessi, per dare ad intendere che soltanto pochi possano affettivamente capirli. In realtà, l'attuale sistema economico-finanziario può essere ben compreso da chiunque abbia un'intelligenza media, ma capirlo potrebbe mettere in pericolo l'accettazione e la sopravvivenza del sistema stesso. Per questo motivo, le persone vengono indotte ad essere passive su queste realtà, ad accettarle implicitamente, in modo tale da non pretendere di avere voce in capitolo, anche se si tratta di settori importantissimi per la loro esistenza.Miliardi di persone sono indotte a credere di vivere all'interno di una realtà finanziaria che, per motivi che sfuggono alla volontà o imprevedibili, di tanto in tanto produce "crisi", intese come prive di precisi responsabili. Inoltre, la maggior parte degli abitanti del pianeta non sa che esistono pochissime persone che stampano denaro con criteri arbitrari e fanno pagare il valore nominale più gli interessi, truffando e impoverendo miliardi di persone.La struttura economico-finanziaria del sistema attuale si basa su un modello di tipo piramidale: al vertice ci sono poche centinaia di persone che decidono le regole che tutti gli altri devono accettare. Le organizzazioni su cui si basa questo sistema, le banche e le imprese, tendono a diventare sempre più grandi e centralizzate, mentre le piccole e le medie attività economiche sono indotte sempre più a sottostare al potere delle grandi strutture economico-finanziarie. La concentrazione del potere nelle mani di pochi è stata favorita negli ultimi decenni dalle misure imposte attraverso istituti come il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), la Banca Mondiale (Bm) e l'Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc o Wto). Queste organizzazioni, controllate dal gruppo dominante anglo-americano, hanno provocato la perdita di potere degli Stati a favore dell'élite economico-finanziaria al vertice della piramide.Il legame fra il vertice della piramide (corporation e banche) e la gente comune si basa sul bisogno materiale. Il gruppo al vertice crea le regole finanziarie e produce i prodotti alimentari e di altro genere, mentre la gente comune acquista tali prodotti e deve sottostare alle regole bancarie. Per fare in modo che la gente comune accetti il sistema passivamente, anche quando lo ritiene iniquo, vengono utilizzati i media. I programmi mediatici e la stessa produzione culturale sono dovuti alla scelta e agli interessi dello stesso gruppo che si trova al vertice della piramide. L'intrattenimento, la pubblicità e gran parte della produzione letteraria, tendono a sottostare al sistema e ne rispecchiano le regole fondamentali. La regola di base è quella di creare sempre nuovi bisogni materiali e nuovi desideri, in modo tale da indurre alla dipendenza dai prodotti materiali, anche quelli inutili. La vera cultura, come libero prodotto della creatività e dello spirito umano, viene sempre più soffocata da un sistema basato sulla creazione di nuovi bisogni e sul profitto.L'attuale assetto economico non favorisce l'autostima, la sicurezza e la fiducia, perché tutti sono costretti ad essere in balìa del mercato, che spesso obbedisce a regole irrazionali e ingiuste. Tale realtà, dunque, non è realmente di tipo "capitalistico", perché non si basa sulla capacità imprenditoriale o sulla competitività, ma sulla legge del più forte, cioè sul potere di un gruppo di persone che si sono appropriate della maggior parte delle risorse mondiali, e utilizzano il potere finanziario ed economico per dettare le regole a tutti, anche agli stessi "capitalisti". Non c'è una vera competitività, né coloro che hanno capacità imprenditoriali sono sempre avvantaggiati.Gli economisti danno per scontato che i valori umani non possano essere considerati all'interno delle questioni economico-finanziarie, è ciò serve a rafforzare l'attuale sistema, spacciandolo come dovuto a difetti umani, come l'avidità e l'ambizione. L'inganno sta nel far ritenere che l'assetto sia creato da molti imprenditori e cittadini, mentre in realtà è creato e voluto soltanto da un ristretto gruppo di persone, e tutti gli altri lo accettano, indotti a crederlo "naturale" e dunque l'unico possibile.L'accettazione del sistema finanziario si basa su ragionamenti impliciti o passivi, basati a loro volta su credenze distorte o false. Questo vuol dire che miliardi di persone che popolano questo pianeta sono state indotte ad elaborare schemi di pensiero errati circa il sistema finanziario. Queste persone credono che la moneta sia un oggetto convenzionale creato per agevolare gli scambi, che i banchieri siano semplici cassieri, e che esistano giuste autorità e giuste leggi a tutela degli interessi di tutti. Tutto questo è falso. La moneta dovrebbe certamente essere un mezzo per incentivare e rendere più semplici gli scambi, ma in realtà essa è stata trasformata in uno strumento di schiavizzazione dei popoli, da personaggi che avevano (e hanno) l'intento di accrescere il proprio potere e le proprie ricchezze. Dunque, la situazione attuale del pianeta, che vede miliardi di persone ridotte in miseria o in balìa dell'insicurezza e della paura, dipende sostanzialmente e paradossalmente da un atto di accettazione del sistema sulla base di cognizioni distorte o ingannevoli. E' dunque un atto psicologico di cui non si ha piena consapevolezza, che concede ad un gruppo di persone, ben nascoste, il potere di ricchezza o di miseria, di vita o di morte.Questo gruppo di persone si è appropriato del potere finanziario, grazie ad una condiscendenza implicita o basata sull'errore, e utilizza alcuni espedienti per fare in modo che le persone continuino e credere a ciò che è funzionale al mantenimento del sistema. L'intento, come spiega lo scrittore Domenico De Simone, è di condizionare e di accrescere il potere:"Quello che interessa alle banche non è che il debito sia restituito, poiché esse sanno benissimo che in molti non potranno farlo, ma che si viva nella logica del profitto e della riproduzione del capitale. Alle banche interessa l’anima degli uomini, esse vogliono indurre comportamenti che presuppongano la logica del profitto".(1)Il sistema finanziario attuale non è altro che un metodo per creare dipendenza e condizionamento, in modo da impedire alla gente di organizzarsi come vuole, o di rigettare le autorità riconosciute inique. Tale meccanismo di condizionamento avviene attraverso l'idea che questo sistema sia indistruttibile, e attraverso la paura di non farcela a pagare, di non guadagnare abbastanza, di non avere certezze future, ecc. Si tratta dunque di un meccanismo perverso basato sulla paura, che alimenta a sua volta la paura, e ci imprigiona in una spirale di dipendenza da autorità esterne, che hanno tutto l'interesse a mantenerci in queste condizioni.Il denaro non ha in sé un valore, ma nasce per agevolare gli scambi o per pagare il salario. Se per convenzione accettiamo una moneta significa che riteniamo che essa abbia valore. Accettando l'attuale moneta riconosciamo il potere di chi la emette. In realtà essa non ha alcun valore perché non nasce in seno alla società che la utilizza, e non viene stampata sulla base di criteri di valore chiari e precisi, come il valore delle merci, della produzione o del lavoro. Quindi la moneta che utilizziamo attualmente non ha valore reale, ma lo acquisisce nel momento in cui la accettiamo. E noi la accettiamo in seguito ad un atto psicologico: cioè crediamo che essa abbia valore.In realtà, accettando l'attuale moneta accettiamo una forma di schiavizzazione da parte di un gruppo di famiglie, che attraverso la Federal Reserve (Fed) e la Banca Centrale Europea (Bce) si arroga la sovranità monetaria, sottraendola ai popoli.La Federal Reserve è una società privata controllata da gruppi bancari privati. Tali gruppi sono: Rothschild Bank of London, Warburg Bank of Hamburg, Rothschild Bank of Berlin, Lehman Brothers of New York, Lazard Brothers of Paris, Kuhn Loeb Bank of New York, Israel Moses Seif Banks of Italy, Goldman, Sachs of New York, Warburg Bank of Amsterdam, Chase Manhattan Bank of New York.La Banca Centrale Europea è controllata da società private (2) e dunque è essa stessa una società privata. Esistono persino tre Banche centrali (di Danimarca, di Svezia e d'Inghilterra) che pur non avendo, nel loro paese, adottato l'euro, guadagnano dal signoraggio europeo. In altre parole, paghiamo parte delle nostre tasse alle persone che posseggono queste banche, senza ricevere nulla in cambio.Le banconote in euro, dunque, non appartengono ai popoli, ma alla Banca Centrale Europea, organo che è sottratto al controllo dei popoli europei.La Banca d'Italia è controllata da Banche private e istituti di assicurazione privati, che caricano il costo nominale della valuta stampata, più gli interessi, sul debito pubblico, costringendo tutti i cittadini a pagare carta straccia, che non ha nessun corrispettivo valore. Per almeno l'85%, il debito pubblico è dovuto a titoli di Stato (BOT, CCT ecc.) concessi alla Banca Centrale in cambio di denaro pagato al valore nominale più gli interessi.La Banca d'Italia, possiede una quota della Bce, ma i relativi profitti vanno alle società private, banche ed assicurazioni, che posseggono la banca per il 95%.La perdita della sovranità monetaria è in contrasto col principio sostenuto dall'Articolo 1 della Costituzione italiana, secondo il quale "la sovranità appartiene al popolo". E' in contrasto anche con l'Articolo 117 della Costituzione che dice: "Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:... e) moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; perequazione delle risorse finanziarie". Tutti i cittadini comprenderebbero che il signoraggio è una truffa, se fossero correttamente informati a tale proposito.La Bce stampa le banconote e non riconosce che esse appartengono al popolo sovrano dell’Unione Europea, dunque pretende di avere il potere di farle pagare sulla base del loro valore nominale, aggiungendo anche gli interessi. Ad esempio, una banconota da 100 euro viene fatta pagare ai cittadini 102,5 euro, ovvero il valore nominale più gli interessi. Se si sottrae il costo della produzione della banconota, all'incirca 0,30, si ottiene il guadagno di 102,2.(3) La banca, dunque, si comporta come depositaria del potere di creare valore dal nulla, e invece non è altro che una tipografia che stampa pezzi di carta. Il signoraggio è dunque un potere usurpato al popolo e diretto contro il popolo. Ciò che le banche danno è in realtà un debito, che si basa sul nulla. E' come se fossimo costretti ad assumere il debito di qualcun altro senza aver acquistato nulla e senza poter obiettare all'imposizione. Per questo motivo la realtà attuale non può essere né "democratica" né "libera", e tutti i popoli sono costretti a rimanere bloccati nel progresso morale e materiale, che potrebbero avere se non vi fosse l'attuale tirannia finanziaria.Nel sistema attuale, un gruppo di banchieri ha il potere di controllare i flussi di denaro circolanti, e può creare crisi ogni volta che lo ritiene conveniente. Alla gente comune viene fatto credere che si tratti di un sistema complesso, con aspetti difficilmente prevedibili. Le crisi, la fame nel mondo, le guerre, la miseria, la disoccupazione ecc., non sono calamità naturali ma sono dovute a scelte economiche e finanziarie attuate non dai popoli ma da una ristretta cerchia di persone, che spadroneggia sul pianeta in virtù del fatto che soltanto poche persone sono in grado di capire qual'è l'attuale situazione di potere.Il meccanismo del debito serve a controllare lo stato economico di un paese, e per esercitare potere sulle sue istituzioni, in modo tale che il benessere per le classi popolari sia sempre di modesta entità, e che si possano scatenare crisi o guerre qualora l'assetto di potere venisse messo in discussione o fosse in pericolo.Tale assetto condiziona la vita economica dell'intera società. Ad esempio, le piccole e medie imprese, per poter lavorare, hanno bisogno di prestiti dalle Banche, e quindi accettano di pagare i relativi interessi, che incideranno, insieme al livello fiscale (con le tasse pagano ancora in gran parte le Banche), sullo sviluppo dell'impresa stessa, potendo decretarne l'espansione o il fallimento.Il sistema finanziario è congegnato in modo tale da gravare sul costo di qualsiasi prodotto. Infatti, gli imprenditori piccoli e medi dovranno gonfiare il prezzo di ogni prodotto in modo tale da poter pagare gli interessi alle banche per i prestiti o i mutui. Dunque, se i governi fossero liberi di stampare la propria valuta, tutto costerebbe meno e ci sarebbe crescita economica e maggiore benessere per tutti. Il denaro sarebbe utilizzato semplicemente come mezzo di scambio utile alla comunità, e non come un mezzo di dominio attraverso il debito. Le banche non danno nulla ma impongono un debito, e su quel debito ruota l'intero sistema economico, che si troverà bloccato dal fatto di dover pagare lautamente il nulla dato dalle banche.Per pagare il debito pubblico i governi tagliano la spesa pubblica, aumentano le imposte e, anziché diminuire, l’indebitamento rimane costante o addirittura aumenta. Tutti i cittadini, inevitabilmente, sono impoveriti da questo sistema.Com'è possibile che un inganno di tale gravità non venga scoperto e non vi si ponga fine? Come possono miliardi di persone essere prigionieri di un'assurda accettazione?I media fanno apparire questa realtà come ovvia, o come insostituibile, nascondendo l'imbroglio del potere manipolatorio di poche persone. Migliaia di economisti, storici o politici raccontano frottole per accreditare il sistema. I politici utilizzano un linguaggio funzionale a reggere l'inganno e a mantenere le persone nell'accondiscendenza psicologica. Ad esempio, quando si ebbe il crack Parmalat, alcuni politici furono chiamati a spiegare cosa si potesse fare per non far accadere mai più una cosa del genere, e a chiarire le responsabilità della Banca d'Italia. Molti di essi reagirono come se Bankitalia fosse una sorta di Dio infallibile. Piero Fassino, alla domanda "Tremonti propone un’autorità unica che vigili sul risparmio. Perché siete contrari?" rispose:"Perché non funzionerebbe. Sarebbe una concentrazione di potere enorme, che non garantirebbe né la trasparenza né i risparmiatori, anzi".(4) Con queste parole egli sostenne in modo implicito che l'attuale sistema sia da considerare trasparente e non concentrato, mentre in realtà è il contrario, e tutti potrebbero facilmente scoprirlo se rinunciassero a credere a quello che dicono i politici di regime e i mass media.Fassino, come altri politici, si guarda bene dallo spiegare agli italiani che una Banca gestita da società private non può vigilare su quelle stesse società, ma induce a credere ad un ruolo della Banca a favore dei risparmiatori. La maggior parte dei politici non ci racconta le gravi malefatte delle grandi banche, eppure molte truffe sono state accertate. Ad esempio, nel gennaio del 2007, Andrea Cinquegrani, giornalista de "La Voce della Campania", ha notificato un esposto alla procura di Milano dell’associazione dei consumatori Adusbef, in cui risulta che la Goldman Sachs ha truffato lo Stato italiano (cioè tutti noi):"Approfittando delle differenti legislazioni fiscali in vigore nei paesi europei, Goldman Sachs International ha attuato una ingegnosa truffa ai danni dello Stato italiano per la somma di 202 milioni di euro. Mediante un ingegnoso ma fraudolento sistema, Goldman Sachs poco prima del distacco delle cedole, effettuava il trasferimento in altri Paesi -prevalentemente in Inghilterra- delle azioni di società italiane quotate in borsa, detenute anche da investitori istituzionali (fondi pensione e altro) in modo da creare le premesse per eludere la doppia imposizione fiscale. In questo modo partiva la richiesta di rimborso, ma subito dopo i titoli tornavano in Italia.... nonostante tali pesanti accuse di frode ai danni dello Stato, Goldman Sachs continua a godere in Italia di inusitati privilegi, e invece di essere sospesa dall’Albo delle banche di riferimento del ministero dell’Economia in via cautelare, è stata scelta come banca capofila lo scorso settembre in occasione del bond lanciato dal Governo italiano per 3 miliardi di dollari e con scadenza 20 settembre 2016. Come mai il Tesoro continua ad avvalersi di Goldman Sachs in qualità di lead manager, assieme a Citigroup e JP Morgan anche nel caso dell’ultima emissione, la più fresca operazione del ministero dell’Economia avvenuta il 24 ottobre 2006? Come mai si privilegia Goldman Sachs invece delle banche italiane ed europee? Come mai il ministro Padoa Schioppa, così rigoroso nella gestione dei conti dello Stato, ha rinnovato il mandato alla Goldman Sachs, che vede il professor Mario Monti come alto dirigente per l’Europa, invece di depennarla per giusta causa dall’elenco delle banche di riferimento?".I continui messaggi, impliciti ed espliciti, dei politici, giornalisti e intellettuali di regime, hanno l'obiettivo di mantenerci in questa sorta di ipnosi collettiva. Certamente esistono persone nelle istituzioni ignare dell'imbroglio, tuttavia, il più delle volte i messaggi non sono casuali, ma provengono da tecniche messe in atto da chi, evidentemente, conosce la nostra psiche assai meglio di quanto la conosciamo noi stessi.Ciò nonostante, sempre più persone si accorgono che il sistema economico-finanziario attuale ha qualcosa che non quadra, sentono di essere derubate, ma non sanno chi le sta derubando e come.La Banca si arroga anche il potere di emettere "credito frazionale", ossia prestare 50 volte di più rispetto a quello che possiede. Ad esempio, se incassa 100 euro, ne può prestare 5000. Dunque, quando fornisce un mutuo, presta denaro che non ha, e si limita semplicemente a digitare sul computer una cifra. Il debitore dovrà lavorare molto per restituire il denaro con gli interessi, eppure egli in realtà non ha ricevuto nulla, la differenza sta nel ritenere di aver ricevuto, e nel riconoscere alla Banca quel potere che essa non dovrebbe avere, poiché l'ha usurpato alla comunità.Mentre i cittadini non possono sottoscrivere assegni "senza provvista" in quanto considerato illegale e soggetto a disciplina penale, le Banche centrali possono emettere titoli di credito privi di un valore corrispondente.Dunque, quello che è proibito al cittadino possono farlo le Banche. Se una persona comune emette un assegno in bianco diventa un criminale, mentre le Banche si arricchiscono sempre più grazie a questo potere.Questo sistema protegge e sostiene soltanto tutto ciò che lo rafforza, mentre risulta spietato verso le persone comuni. Infatti, la Banca presta cifre spropositate alle grandi aziende come la Parmalat o la Fiat, ma se deve elargire denaro ad un operaio che vuole contrarre un mutuo, diventa assai esigente e rigida. La differenza è che le grandi aziende sono protette dal sistema, e se hanno problemi possono essere ricapitalizzate con denaro pubblico, invece, se l'operaio perde il lavoro e non può pagare il mutuo, immediatamente perderà anche la casa, poiché i soldi pubblici vengono dati soltanto a chi fa parte del sistema e non a chi lo subisce senza comprenderlo.Per creare una realtà non facilmente comprensibile, i grandi banchieri fondano società e finanziarie in molti paesi del mondo, e tramite esse si impadroniscono di importanti società o banche locali. In tal modo essi accrescono potere in quasi tutti i paesi del mondo, rimanendo nascosti dietro sigle o nomi di società con sedi a Lussemburgo o nei paradisi fiscali. Si crea dunque un intreccio fra banche e imprese, e le solite persone possono controllare numerose banche e imprese, con diverse denominazioni societarie. Il sistema finanziario è congegnato in modo tale da non far apparire la caratteristica di essere completamente nelle mani di un gruppo ristretto di persone. Molti italiani sono convinti che il governatore della Banca d'Italia sia a servizio del paese, e invece egli svolge la sua attività a servizio delle banche, dunque soltanto a favore di un ristretto gruppo di persone. All'interno di un sistema siffatto può esistere soltanto una realtà di insicurezza, in cui la stragrande maggioranza delle persone sarà in preda a problemi materiali, e ignorerà la vera causa di tali problemi, credendo possa essere "normale" vivere nell'infelicità e nella prigionia mentale e materiale.La crisi economica viene creata dalle banche, che cercano di fare in modo che vi sia quanto meno possibile denaro in circolazione. Ciò serve ad accrescere il loro potere, e ad indurre le persone ad avere uno stato d'animo depresso o assorbito dai problemi economici. Una tale condizione assoggetta ancora di più gli individui al sistema.Per spezzare questo meccanismo infernale basterebbe che ogni nazione si riappropriasse della propria sovranità monetaria e decidesse liberamente i criteri da utilizzare per emettere moneta. Finché il potere monetario non sarà nelle mani dei popoli non ci potrà essere alcuna prosperità né sicurezza.La distruzione di questo assurdo e immorale sistema è dunque nell'atto di non riconoscimento della moneta emessa arbitrariamente dalle banche.Il gruppo dominante, consapevole che il suo potere può crollare da un momento all'altro, sta elaborando complessi modi per impaurire, indurre all'insicurezza o intimidire. Allo stesso tempo si prepara a scatenare una grande guerra, nel tentativo disperato di trascinare gli esseri umani in una situazione talmente grave da scoraggiare il cambiamento. Ma anche questo dipenderà dalla volontà dei popoli. Infatti, se la maggior parte di persone si rifiuterà di andare in guerra, il gruppo di potere non potrà attuare il suo piano.In ultima analisi, non è un ristretto gruppo di persone a determinare la realtà ma i popoli stessi, nella loro disponibilità a credere agli inganni del potere, o a causa della loro inclinazione psicologica a ritenere che le autorità scelte dall'alto possano essere autorevoli e benigne.Occorre diventare coscienti delle vere caratteristiche del sistema attuale, e comprendere che esso non è l'unico possibile. L'umanità è ricca di risorse sociali, culturali e spirituali, e può creare un sistema migliore, che permetta a tutti una dignitosa e costruttiva esistenza. Ma per farlo si dovrà smascherare l'ingiusto e incredibile dominio di alcune famiglie, che attraverso i secoli hanno trasmesso il potere per eredità, e hanno acquisito una conoscenza della psiche umana talmente elevata da indurre i popoli ad accettare ciò che non è loro favorevole. Uscire dal condizionamento da loro indotto è un aspetto fondamentale del futuro dell'umanità.NOTE1) De Simone Domenico, "Un’altra moneta. I Titan, la rivoluzione della finanza", Edizioni Malatempora, Roma 2003, p. 11.2) I proprietari della BCE sono: Banca del Belgio (2,83%), Banca Danimarca (1,72%), Banca della Germania (23,40%), Banca della Grecia (2,16%), Banca della Spagna (8,78%), Banca della Francia (16,52%), Banca d’Irlanda (1,03%), Banca d'Italia (14,57%), Banca Lussemburgo (0,17%), Banca d’Olanda (4,43%), Oesterreichische Nationalbank (2,30%), Banca del Portogallo (2,01%), Suomen Pankki (1,43%), Banca di Svezia (2,66%), Banca d’Inghilterra (15,98%) 3) http://www.signoraggio.com/index_ilproblema.html4) http://www.dsonline.it/stampa/documenti/dettaglio.asp?id_doc=15448PSICOLOGIA DELLA FINANZA PARTE II Le diverse maschere delle famiglie dominantiDa molto tempo i banchieri si impadroniscono delle ricchezze del mondo attraverso il meccanismo del debito, ma soltanto negli ultimi secoli il meccanismo è diventato sempre più perverso, fino a far credere in presunti "cicli economici naturali", come se la finanza fosse un prodotto della natura. L'oligarchia dominante paga gli economisti per fare in modo che essi predichino ciò che è funzionale al loro potere, cioè falsità e inganni. Essi parlano di "cicli economici naturali", per fare in modo che la gente non possa capire che dietro alle crisi ci sono precise responsabilità. I banchieri progettano a tavolino i momenti di prosperità e i successivi crolli. Mettono in circolazione una certa quantità di valuta per incoraggiare la richiesta di nuovi prestiti da parte di imprenditori e di gente comune. Quando tutti sono indebitati con le banche negano altri prestiti, alzano gli interessi, creano crolli in Borsa o chiedono il repentino pagamento dei prestiti insoluti. Da tutto questo deriva la drastica diminuzione della valuta circolante e la successiva "crisi". Alcuni imprenditori falliranno, molte famiglie si ritroveranno sul lastrico, e a quel punto le banche potranno impadronirsi dei loro beni: case, aziende, terre, ecc. I governi non faranno nulla per evitare tutto questo perché sono controllati dagli stessi banchieri, che finanziando i partiti ne posseggono il controllo, e scelgono i candidati politici che appoggeranno completamente i loro interessi, e che proteggeranno la loro usurpata sovranità monetaria.Nei momenti di crisi anche lo Stato si indebita con le banche, e dunque le tasse si alzeranno, e l'intera popolazione si impoverirà ulteriormente. In altre parole, le strategie truffaldine dei banchieri servono ad accrescere il loro potere impoverendo la gente comune, e facendo crescere il valore del denaro, su cui essi hanno un potere esclusivo, sottratto alla sovranità popolare.Il sistema bancario, la Borsa e il sistema detto "capitalistico" hanno al loro interno aspetti paradossali, che siamo indotti ad accettare come "normali" o "essenziali". Ad esempio, vengono istituiti organismi di "vigilanza" o di "controllo", che però sono assurdi in quanto lo stesso gruppo di persone è controllore e controllato.Si tratta di organismi-truffa, creati per far apparire ciò che non è, ossia che esista un sistema onesto, trasparente e a tutela delle persone comuni. Ci si deve chiedere come possa Bankitalia vigilare sugli Istituti di Credito italiani se questi ultimi sono i suoi stessi azionisti. Il controllato è anche il controllore. La proprietà della Banca è divisa in quote azionarie possedute quasi del tutto dai principali gruppi bancari italiani (Banca Intesa S.p.A., UniCredito Italiano S.p.A., Sanpaolo IMI S.p.A., Banco di Sicilia S.p.A., Capitalia, Banca Nazionale del Lavoro S.p.A., ecc.) è dunque controllata dai grandi banchieri, quelli su cui dovrebbe "vigilare".La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob) è stata creata con la legge n. 216 del 7 giugno 1974, allo scopo di tutelare gli investitori del mercato mobiliare italiano. In precedenza era il Ministero del Tesoro ad avere tali mansioni. Con la legge n. 77 del 1983, la Consob acquisiva possibilità di controllo su tutte le operazioni relative al risparmio pubblico, e nel 1991, acquisiva ulteriori poteri di controllo.Alla Consob si attribuisce la competenza a vigilare sui mercati regolamentati "al fine di assicurare la trasparenza del mercato, l’ordinato svolgimento delle negoziazioni e la tutela degli investitori", ma in realtà questo non avviene, anche perché non tutto ciò che accade in Borsa è reso noto alle persone comuni o agli operatori. Infatti, le banche manovrano dall'alto il sistema e si guardano bene dal far capire a tutti tale realtà.La Consob è formata da cinque membri (in carica per cinque anni) nominati dal Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio, previa deliberazione del Consiglio. Dunque la Consob è controllata dal governo, che a sua volta è controllato da chi controlla le Banche e la Borsa. Negli ultimi decenni, non a caso, diversi politici provengono dalle banche d'investimento, come la Goldman Sachs, o la Carlyle Group. Queste banche, in molte parti del mondo, finanziano i più grandi partiti e le loro campagne elettorali, garantendosi la vittoria comunque vadano le elezioni. In tal modo avranno il potere di far approvare una legislazione favorevole ai loro interessi, penalizzando o danneggiando gravemente gli interessi dei popoli.In altre parole, non c'è un vero controllo delle banche poiché chi dovrebbe controllarle è da esse stesse controllato. Di conseguenza non ci sono veri controlli nemmeno sulle Borse, tranne alcuni casi di persone o società non protette dai banchieri. Talvolta la Consob commina multe irrisorie rispetto al danno causato, per dare ad intendere che esercita i suoi poteri.La Società Italiana Borsa S.p.A. è in gran parte nelle mani di Banche e Istituti di Credito (circa 82%), oltre che da emittenti e intermediari (Sim 6% circa, Società Emittenti Titoli 6,5% circa, Soggetti vari 5,5% circa). I principali azionisti bancari sono: Sanpaolo IMI, UniCredit, Bnl, Intesa-Bci e Banca di Roma.Le cosiddette agenzie di rating, come Standard & Poors, Fitch e Moody’s, sono in realtà a servizio dei controllati e non degli investitori. Sono finanziati da corporation e banche, e nel consiglio di amministrazione siedono personaggi che rappresentano quelle corporation e quelle banche d’affari, come Citigroup, J. P. Morgan Chase, su cui dovrebbero "vigilare". E' come se a carnevale indossassimo un costume e una maschera da Zorro, è ovvio che noi sappiamo chi siamo, ma se la maschera ci copre il volto possiamo nascondere la nostra identità agli altri. Allo stesso modo, il gruppo dominante sa di essere sempre lo stesso, anche quando si traveste da "Consob", "agenzia di rating" o "Borsa italiana S.p.A.", l'inganno è rivolto agli altri, al popolo. Queste persone non stanno festeggiando il carnevale ma stanno truffando i popoli. Attraverso questi diversi travestimenti si appropriano del potere di gestire, controllare e regolamentare ciò che ha un valore per tutti i cittadini.Perché mai questo gruppo di persone creerebbe istituti così paradossali se non avesse la necessità di mantenere i comuni cittadini nell'inganno?I travestimenti servono a mantenere potere e controllo, ed evitare che venga effettivamente istituito un organo di controllo autonomo, perché in tal caso tutta l'impalcatura truffaldina potrebbe crollare come un castello di carte.Si tratta dunque di una vera e propria messinscena, architettata in modo tale da far credere alle persone ciò che esse sono abituate a credere: che l'attuale sistema sia voluto dal popolo, sia a servizio del popolo o comunque l'unico possibile.Ciò significa che l'accettazione psicologica da parte dei cittadini è talmente importante per mantenere il sistema da far modellare l'intera "realtà" istituzionale, in modo tale che le persone continuino ad essere persuase ad accettarlo. Il sistema viene dunque basato sull'imbroglio, dato che dipende essenzialmente dalle credenze collegate a tale imbroglio.Senza esserne consapevoli, con un atto psicologico di accettazione, siamo indotti a mettere il nostro destino nelle mani di queste persone, e veniamo ripagati con l'insicurezza, la paura, e in altri casi, con la miseria e la morte.Le grandi banche hanno nelle loro mai il potere speculativo della Borsa. La prevedibilità di questo sistema è nelle mani di chi lo controlla dall'alto, cioè dei grandi istituti bancari. Il 70% del credito speculativo mondiale è nelle mani di tre grandi banche: Morgan Stanley, Goldman Sachs e Ubs. Queste banche si valgono di conoscenze di natura sociologica e psicologica per condizionare i mercati e controllare l'economia. Il loro obiettivo principale è quello di accrescere ancora di più i loro capitali, in segretezza, spogliando i cittadini e le istituzioni. Come osserva l’"Economist", i banchieri hanno sempre più ragioni per far si che il potere "torni nell’ombra".Le esigenze di accrescimento del capitale si accaniscono contro i salari, contro lo Stato Sociale e contro gli stessi risparmiatori.La Borsa è come una luce ad intermittenza irregolare, che pur essendo controllata dall'alto, dà l'illusione di potere anche a molti operatori e agenti. Fa parte del gioco, come anche il far credere che ci sia una logica di base o delle regole. In realtà la Borsa non ha regole certe, e le azioni non sono collegate alla situazione delle società a cui si riferiscono, né ad altri parametri chiari. Credere di avere potere investendo in Borsa è come credere che i banchieri siano a servizio della gente e vogliano condividere con tutti il potere. Certo, qualcuno può guadagnarci, e anche questo fa parte del gioco.La Federal Reserve, che ha il potere di alzare o abbassare i tassi di interesse, è stata fondata da 20 famiglie di banchieri. Fra queste c'erano i Rothschild, i Rockefeller, i Morgan, i Warburg e gli Schiff. Quando un banchiere muore o va in pensione, il potere viene ereditato dalla generazione successiva, in tal modo questo ristretto gruppo di famiglie esercita potere da diversi secoli.Esso, grazie al sistema attuale, può impoverire qualsiasi area del pianeta, facendo crollare la valuta o sottraendo il denaro circolante.Ciò è avvenuto in Argentina, in Messico, nel sud-est asiatico e in molti altri paesi, costretti a subire un crollo economico gravissimo.Nel 1991 il peso messicano crollò, e il vantaggio fu soltanto delle grandi banche come la Chase Manhattan dei Rockefeller, che aumentarono i profitti vendendo i titoli in pesos prima del crollo.Coi flussi finanziari si nutre un'economia o la si distrugge, si sceglie chi deve vincere una guerra, o si decide chi deve vivere e chi morire. Ad esempio, nel 1997, il Fmi dette 17 miliardi di dollari alla Thailandia, 57 alla Corea del Sud e 40 all'Indonesia. Gli interessi chiesti erano altissimi. Le condizioni poste costringevano questi paesi a svendere le aziende locali a investitori stranieri. Si prometteva "sviluppo economico", che consisteva negli investimenti delle aziende straniere che andavano a sfruttare la manodopera locale e ottenevano agevolazioni fiscali. Inoltre, il Fmi poneva come obbligo la chiusura di alcune banche e la svalutazione della moneta locale. In tal modo il gruppo di imprese straniere, già molto forti, acquisiva un potere enorme, e bastava ritirare gli investimenti per far crollare l'economia e ottenere altre ricchezze locali a prezzi irrisori. Cosa che puntualmente avvenne. La distruzione delle economie dei paesi asiatici faceva parte di un ampio piano per ridurre la competitività.Dunque, anche nel settore finanziario, siamo indotti ad accettare il principio di autorità, e a sottometterci al gruppo di potere, accogliendo come vere tutte le notizie che ci vengono date dall'alto. In tal modo carichiamo di potere le dichiarazioni di autorità, come il capo della Federal Reserve o il governatore della Banca d'Inghilterra. Essendo queste persone a servizio del gruppo di banchieri (che hanno anche il controllo dei media), e apparendo come persone attendibili, possono condizionare come vogliono il comportamento degli investitori, e sottrarre denaro attraverso l'innalzamento dei tassi o il crollo azionario, potendo sempre giustificare tali eventi con fatti o fenomeni apparentemente estranei alla loro responsabilità.In altre parole, autorità della Federal Reserve o altri personaggi influenti, sanno che le loro dichiarazioni avranno effetti, e dunque le utilizzano per produrre esiti a loro favorevoli, senza alcuno scrupolo. Sanno che il loro potere si basa sulla nostra creduloneria, ovvero sulla disponibilità a credere che l'economia abbia "cicli naturali" o che la Borsa dipenda da fattori completamente non prevedibili.Chiediamoci come mai le grandi banche non subiscono mai alcun danno dalle cosiddette "crisi", ma anzi accrescono sempre i loro profitti e si impadroniscono dei beni di chi non può più onorare i debiti. Il crollo della Borsa li arricchisce, le crisi finanziarie li arricchiscono, le guerre li arricchiscono. Cosa significa questo? Ovviamente, che sono esse stesse a manovrare gli eventi, facendoci credere che non è così.La caratteristica essenziale del sistema attuale è l'indurre la maggior parte di persone a credere nella scarsità delle risorse, nell'inevitabilità dell'insicurezza economica e nell'imprevedibilità della situazione finanziaria. La ricchezza, assurdamente, viene collegata alla mancanza. Gli economisti, a questo proposito, citano il cosiddetto paradosso di Pantaleoni: "Godrebbe il massimo benessere colui che trovasse disponibili tutti i beni, corrispondenti ai bisogni, in quantità illimitata. La sua ricchezza, però, sarebbe nulla".L'attuale sistema finanziario è strutturato in modo tale da suscitare un forte senso di mancanza, per poter alimentare insicurezza e paura del futuro. Ciò non accade a caso ma è scelto sulla base di precise conoscenze della psiche umana, come spiega lo psichiatra del Tavistock Institute, William Sargant:"Vari tipi di convincimenti possono essere impiantati nella gente dopo che le funzioni cerebrali siano state deliberatamente disturbate inducendo accidentalmente o di proposito sentimenti di paura, rabbia o eccitazione. Tra i risultati causati da disturbi di questo genere, il più comune è un temporaneo indebolimento nella capacità di giudizio e una intensificata suggestionabilità. le manifestazioni appartenenti ai più svariati gruppi vengono talvolta classificate sotto il titolo di "istinto del gregge", e compaiono nella loro espressione più spettacolare in tempo di guerra, nel corso di gravi epidemie, e similarmente in tutti i periodi di pericolo collettivo, che incrementano l'ansia e di conseguenza la suggestionabilità individuale e di massa".(1)L'obiettivo dei banchieri, dunque, è quello di disorientare e confondere. Gli eventi di Borsa servono ad incrementare il senso di insicurezza e di pericolo imminente. A far credere che esistano situazioni non prevedibili né controllabili, che incombono su tutti come una spada di Damocle. Ad esempio, il governatore della Banca Centrale Europea, Jean Claude Trichet, nel momento del pericolo "mutui subprime", si affrettò a dire che i rischi dei mutui incombevano anche in Europa.Le autorità della Federal Reserve, come il governatore Ben S. Bernanke, appaiono talvolta indecisi, e rilasciano dichiarazioni tutt'altro che rassicuranti, dovendo alimentare la strategia devastatrice del gruppo di banchieri.Seminare paure serve a tenere ben imbrigliati i popoli, che invece di pensare a come uscire dall'attuale sistema sono costretti a pensare a come poter andare avanti a pagare mutui e debiti vari.Negli ultimi anni, l'élite ha deciso di promuovere il capitalismo finanziario, che significa guadagnare denaro sul denaro stesso, senza produrre o lavorare. Fino agli anni Settanta, il 90% del capitale veniva utilizzato per scopi produttivi o commerciali, e soltanto il 10% serviva a scopi speculativi. Nel 1990 la realtà si era ribaltata: il 90% del capitale era utilizzato per scopi speculativi e soltanto il 10% per la produzione. Oggi oltre il 90% di valuta finanziaria viene utilizzato per scopi speculativi, e questo ha completamente cambiato la situazione del sistema economico mondiale, senza che i popoli, che pagano il prezzo più elevato per questi cambiamenti, potessero capire e avere voce in capitolo su ciò che stava accadendo.Merci importantissime per l'alimentazione, come i cereali, sono trattati dalle Borse, e il loro prezzo non subisce alcun controllo da parte degli Stati o di organismi preposti alla difesa dei diritti umani. Per questo motivo, milioni di persone muoiono di fame.La rivoluzione tecnologica introdotta con l'uso del computer ha reso possibile il passaggio di valuta da un paese all'altro nel giro di poco tempo. Tutto questo ha indebolito il potere delle autorità statali che non possono più disporre di grandi capitali, per il passaggio repentino dei flussi finanziari da un paese all'altro, oltre che per il debito-truffa e per le privatizzazioni dei beni pubblici. In tal modo è stato creato un sistema in cui la maggior parte di persone vivono con bassi salari, la quantità reale di denaro in circolazione tende a diminuire, mentre poche persone dispongono di cifre enormi, che passano dai computer e non producono alcun benessere fra le popolazioni, rimanendo nelle mani delle stesse poche persone. Gran parte di queste persone sono a capo di grandi banche, e controllano l'intero sistema finanziario, potendo concedere prestiti, ritirarli e distruggere le economie di interi paesi. Questa situazione è stata definita dalla stampa economica come "la nuova età imperiale".(2)Negli Stati Uniti, la metà dei titoli di Borsa è nelle mani dell'1% più ricco della popolazione, e il 10% degli altri ricchi possiede quasi tutto ciò che rimane. Gli investitori comuni sono dunque nelle mani delle persone che hanno creato il sistema borsistico, che non ha regole certe, e ciò che accade è voluto da chi controlla i flussi finanziari.Creando una situazione di grande insicurezza e di impossibilità a sopravvivere dignitosamente con un solo stipendio, le autorità statunitensi hanno fatto in modo che la gente comune contemplasse la possibilità di tentare il guadagno, spesso indebitandosi, attraverso canali rischiosi, come la Borsa o i fondi comuni. Ma in tal modo le famiglie si sono esposte ad essere saccheggiate ulteriormente dalle persone che controllano il sistema.Alla fine degli anni Novanta del secolo scorso, il 45% degli americani possedeva azioni, e negli Stati Uniti si era innescato il meccanismo psicologico di proiezione delle proprie soddisfazioni o insoddisfazioni negli esiti borsistici: se la borsa saliva si sentivano tutti felici sennò diventavano infelici. Si era creato un meccanismo di dipendenza dai fenomeni finanziari, e dunque da chi li manipola.Grazie alle protezioni governative, molte grandi corporation americane, come la Disney, AOL/Time Warner, la General Electric e la Viacom, possono truccare come vogliono i libri contabili, facendo alzare a piacimento gli indici di Borsa. Negli ultimi anni, i banchieri hanno fatto una politica di unificazione delle valute, ridimensionando ancora di più la sovranità degli Stati.A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, diverse leggi e regolamentazioni sul mondo della finanza sono state soppresse, come l'Atto Glass-Steagall (1933), approvato con lo scopo di limitare i rischi in caso di fallimento del sistema bancario distinguendo le banche commerciali dalle banche di investimento.Nel 1999 il Congresso statunitense approvò l’HR10, l’”Atto di Modernizzazione del Sistema Bancario”, che abrogava l’Atto Glass-Steagall e permetteva a banche, compagnie di assicurazione e società di intermediazione finanziaria straniere di acquisire altre compagnie di assicurazione, banche e società di intermediazione finanziaria statunitensi.I banchieri occidentali hanno dunque creato un sistema in cui è il denaro stesso a generare altro denaro, accrescendo ricchezza nelle mani dei già ricchi. Tale realtà è stata creata perché utile a costruire un sistema in cui soltanto pochi hanno un effettivo potere.L'uso manipolatorio dei mass media riguarda anche il settore finanziario: la "crisi" o la ricchezza nascono dai media prima di essere creati nella realtà. I banchieri si valgono di studiosi delle scienze umane per accrescere il loro potere manipolativo. Attraverso i media ci dicono cosa è "forte" e cosa sta andando verso la "crisi". Creano convinzioni basate sul fatto che nessuno di noi può andare direttamente a vedere cosa sta succedendo. Nessuno di noi può controllare le società, nè può vedere come realmente agiscono i banchieri per indurre a credere una cosa piuttosto che un'altra. Oggi la situazione economica è stata resa sempre più caotica e incomprensibile. Le società sono come scatole cinesi e gran parte dell'economia è fittizia. L'attuale sistema viene erroneamente spacciato per razionale e regolato, ma poi sembra che nessuno abbia la responsabilità degli aspetti negativi o delle conseguenze distruttive che esso può avere. Ad esempio, da recente, è stato scatenato l'allarme "crisi mutui", e ci hanno raccontato che alcune banche avevano concesso mutui con scarse garanzie. Ci hanno messo in allarme dicendoci che la Federal Reserve avrebbe potuto alzare i tassi d'interesse a causa di ciò, ma poi ciò non è avvenuto grazie all'emissione di nuova valuta.Ma che senso ha tutto questo? Chi avrebbe dato quel denaro per i mutui? In realtà quel denaro non esiste, e ci hanno allarmati per i mancati introiti di valuta inesistente. La banca fornisce denaro virtuale, cioè digita sullo schermo la cifra. E quindi la crisi a cosa sarebbe dovuta? Al denaro inesistente che non rientra come valore reale? Hanno fatto credere che il mancato rientro di denaro che non è mai uscito dalle loro tasche può scatenare una crisi. Tale comportamento è assurdo, criminale e gravemente irresponsabile.La '"crisi dei mutui" è stata un'operazione psicologica: si voleva creare paura e preparare al peggio, per poi far intervenire "eroicamente" la Fed e suscitare sentimenti positivi, di riconoscenza, come se il gruppo di banchieri che la controlla non c'entrasse nulla con la "crisi". I banchieri hanno dunque acquisito il potere di condizionare le nostre menti a credere che una cifra scritta su un terminale possa avere valore concreto e produrre effetti concreti sulla vita di milioni di persone. Condizionano le menti, le emozioni e le credenze sulla realtà, ed è proprio su questo condizionamento che si basa il loro potere.Secondo alcuni esperti di ipoteche, a partire dal marzo 2001, le banche della Fed hanno iniziato a gonfiare la bolla immobiliare, che scoppiò una prima volta nel 2001-2002, in seguito al declino del mercato azionario. Più di 1000 miliardi di dollari, inclusi parecchi risparmi delle famiglie, sparirono, incassati dalle banche che avevano architettato la truffa.Altre bolle speculative sono state architettate (come le obbligazioni subprime ), e altre sono in progetto per il futuro. L'obiettivo è quello di tenere alto il clima di insicurezza e di ansia, attribuendo a cause non ben precisabili o non prevedibili, i disastri, e in tal modo nascondere i responsabili.L'economia degli Stati Uniti è stata devastata dalle politiche economiche imposte dalle Banche e dalle corporation, che negli ultimi decenni hanno spadroneggiato su tutta la federazione.Un'analisi del 2004 dell’United States Census Bureau stimava che 60 milioni di americani erano costretti a vivere con 7 dollari al giorno. Dunque, un americano su cinque vivrebbe con 2.555 dollari l’anno. Ben 25 milioni di americani vivono grazie ai "buoni-cibo" (ticket forniti da Comuni e Contee) con cui acquistano scontati i generi di primaria necessità. Negli Stati Uniti, l’1% della popolazione ha raddoppiato le sue ricchezze negli ultimi decenni, e si appropria del 16% del reddito nazionale.Gli statunitensi, percependo salari sempre più bassi e avendo condizioni lavorative sempre più precarie, sono stati incoraggiati a contrarre debiti per mantenere un elevato livello di consumo, per comprare la casa, l'automobile o anche per pagare le vacanze, il college per i figli, ecc. Negli ultimi anni le Banche avrebbero erogato sempre più mutui anche senza garanzie ("subprime"). Nel 2000 sarebbero stati concessi mutui per 138 miliardi di dollari, e nel 2006, per 640 miliardi di dollari. La maggior parte di questi mutui sono a tasso variabile, e dunque, al rialzo dei tassi, centinaia di migliaia di famiglie sono diventate insolventi.Tale situazione è stata utilizzata per far esplodere una crisi, che ha seminato panico nelle Borse di tutto il mondo, e che ancora rappresenta una minaccia. La Federal Reserve, si è mostrata ingannevolmente estranea a tali macchinazioni e ha mostrato di voler "risolvere" la questione tagliando di mezzo punto il tasso di sconto. La Banca Centrale Europea ha emesso 7,7 miliardi di euro, ma, come la Fed, non ha fatto luce sulla situazione e sulle responsabilità, dimostrando in tal modo la complicità verso chi specula e semina panico al fine di saccheggiare i piccoli risparmiatori e sottrarre ulteriori ricchezze ai paesi.I mutui subprime sono quelli concessi ai cittadini a basso reddito, che sono ormai gran parte dei cittadini americani. Le Banche hanno concesso finanziamenti senza garanzia perché tanto il denaro che esse elargiscono nemmeno esiste, però produce effetti devastanti per i cittadini, che poi si troveranno ad essere i soli responsabili. Le istituzioni governative sono complici del sistema attuale, e per difendere il gruppo dominante assumono comportamenti ambigui, che mostrano chiaramente la loro corruzione.I mutui subprime furono elargiti con la piena approvazione delle agenzie di rating, proprio per creare una situazione poco chiara, che doveva generare una grande insicurezza. I mutui sono stati poi "cartolarizzati" cioè convertiti in titoli obbligazionari e collegati a prodotti finanziari di difficile comprensione, per creare una situazione che il cittadino comune non può non temere.Tutto questo serve a permettere al gruppo di banchieri di minacciare in modo indiretto e subdolo le popolazioni, generando insicurezza e una situazione non chiara, in cui un possibile disastro non avrebbe responsabili ben identificabili e trascinerebbe milioni di persone verso la rovina.La Federal Reserve non notifica più l'ammontare delle banconote stampate e messe in circolazione, negli ultimi tre anni, ha alzato i tassi di interesse da 1,25% a 5,25% (in seguito alla "crisi dei mutui" il tasso è sceso al 4,50%), facendo aumentare enormemente la rata del mutuo a tasso variabile. Molte famiglie americane si sono trovate in difficoltà e le loro case sono state pignorate e messe all’asta. Di conseguenza, nel mercato immobiliare c'è stato un forte abbassamento dei prezzi, e dunque anche le obbligazioni possedute dai fondi di investimento e dai fondi pensione sono crollate. Questa svalutazione ha fatto crollare anche gli indici di Borsa, facendo perdere molti risparmi alle famiglie già in difficoltà. Da tutto questo, le banche escono vincenti, si appropriano delle perdite dei risparmiatori, e non vengono danneggiate dalle rate non pagate, perché hanno dato valuta inesistente, e ciò nonostante, possono impossessarsi dei beni di chi non può pagare il mutuo.Le autorità politiche, se da un lato cercano di rassicurare, dall'altro, essendo complici del sistema, non sono disposte a far nulla di serio per difendere i cittadini. Il governatore della banca d'Italia Mario Draghi si è limitato a dire: "Quella scaturita dai mutui subprime non è una crisi ma sono soltanto turbamenti dei mercati finanziari internazionali". Ci spieghi cosa significhi "turbamenti dei mercati finanziari internazionali", e ci spieghi anche che poteri concreti avrebbe di tutelare gli italiani, dato che egli in realtà è a servizio del gruppo di banchieri.Bush ha inscenato un'improbabile filantropia sostenendo di voler aiutare le famiglie in difficoltà, ma non ha spiegato chi ha ridotto le famiglie americane al collasso finanziario, come se non vi fossero responsabili.Il presidente americano ha annunciato un "piano del governo (che) prevede di rendere il mercato dei mutui subprime più trasparente, più accessibile e più giusto". Si tratterebbe di attingere a 22 miliardi di dollari dalla Federal Housing Administration, riserve che servirebbero a coprire eventuali insolvenze delle famiglie ridotte sul lastrico.Il presidente, però, non dice ai cittadini che l'oligarchia dominante ha fatto in modo da diminuire il più possibile il denaro circolante, proprio per creare situazioni in cui occorra elargire altro denaro accrescendo il debito pubblico. E' una catena di potere che si attorciglia al collo di tutti i cittadini, statunitensi ed europei.Le Borse sono società private, che si autoregolano e si autoproteggono. Il sistema borsistico è stato descritto come avente un modello di "gironi" concentrici, in cui attorno alle imprese si pongono gli intermediari finanziari (fondi privati, banche d’investimento, venture capitalist), e nel girone più ampio ci sono le grandi banche, come Morgan Stanley, Goldman Sachs e Ubs. Le piazze borsistiche dovrebbero essere pubbliche, e invece i legami fra un girone e l'altro sono principalmente privati, e spesso segreti.I banchieri si garantiscono il controllo di tutto ciò che può influire sulla Borsa, come la politica, gli eventi finanziari, le notizie dei media, ecc.Ad esempio, nel 2006, l'ex governatore della Fed, Alan Greenspan, rilasciò dichiarazioni allarmanti circa l'aumento del petrolio. Nel settembre del 2007 lo stesso personaggio, che gode di enorme considerazione negli ambienti finanziari, dichiarò che gli Stati Uniti stavano perdendo capitali stranieri, e prevedeva "un ribasso dei prezzi dell'immobiliare negli Stati Uniti più rilevante del previsto, con un ulteriore crollo del 2 o del 3%". Greenspan, incurante delle conseguenze, annunciò anche che la Fed e la Banca Centrale Europea, in futuro, avrebbero dovuto alzare i tassi di interesse a più del 10%, al fine di contrastare l'inflazione. Per questo egli prevedeva una grave recessione con l'esaurirsi del mercato del credito in seguito alla crisi dei "subprime". A rafforzare la credibilità di queste dichiarazioni, negli stessi giorni, il prezzo del petrolio subì un rialzo, arrivando a 80,50$, e la Goldman Sachs annunciò che alla fine dell'anno potrebbe arrivare a 85 dollari a barile, e nel primo trimestre del prossimo anno a 90$. Si preannunciava dunque una svalutazione del dollaro sino a 1,70€ , scatenando una grande recessione.Quello che i media non mettono in evidenza è che Greespan, come tutti i personaggi di primo piano della finanza, è complice dei banchieri, e che il prezzo del petrolio è stabilito dallo stesso gruppo di persone che controlla le Banche, le finanziarie e la Borsa. Sono sotto il loro controllo anche i giornali, come il "Financial Times", attraverso i quali i personaggi influenti rilasciano interviste. Dunque, queste persone hanno il potere di scatenare panico e di far crollare le Borse, dove vogliono e quando vogliono, mettendo in ginocchio paesi interi. Questo accade perché i popoli riconoscono loro legittimità e autorevolezza, e non li identificano come una banda di criminali truffatori, non avendo conoscenze necessarie per smascherare il sistema e vederlo per quello che esso è.Dal 1978 ad oggi sono state approvate in Italia leggi relative alla Borsa e al mercato dei titoli di Stato, indipendentemente, e senza un disegno "istituzionale" chiaro e unitario. Le riforme sono state fatte soprattutto per adeguare il sistema agli standard posti dall'Unione Europea, e per collegare i mercati italiani a quelli statunitensi ed europei. Gli standard posti dall'oligarchia occidentale prevedevano l'affidamento del sistema al gruppo di persone che posseggono le grandi banche e creano il sistema finanziario nel suo complesso. Dunque tali "riforme" miravano ad accentrare il potere di controllo sulla Borsa e a permettere alle società formate ad oc di avere potere pressoché assoluto sulle regole da imporre, senza alcuna conseguenza per i banchieri in caso di irregolarità o di vere e proprie truffe .

PSICOLOGIA DELLA FINANZA PARTE II

Con la motivazione di voler "migliorarne la competitività a livello internazionale" i mercati finanziari sono stati sempre più concentrati e deregolamentati, con la conseguenza che la Borsa è diventata un luogo di saccheggio impunito per le grandi banche, che operano attraverso istituti creati e protetti dai governi. In tal modo risulta sempre più facile per un ristretto gruppo di persone, avere la possibilità di controllare un enorme flusso finanziario, e creare "crisi" o "espansione" a piacimento. Sono state messe al bando possibili leggi antitrust, controlli da parte di organismi indipendenti, o regole chiare che limitino il potere delle banche e sanzionino in modo serio tutte le loro truffe. La parola "competitività" è diventata la formula magica per la creazione di un sistema caotico e privo di regole, ma controllato dall'alto da un gruppo di persone, che, oltre ad impadronirsi del grosso della torta, si curano a che tale sistema non trovi alcun ostacolo ad espletarsi. Il mercato "globale" viene dunque ad essere quel mercato in cui poche persone possono avere un potere finanziario e di controllo delle economie mai avuto prima nella Storia del pianeta.Il Decreto legislativo detto “Eurosim” , n.415 del 23 luglio 1996 (entrato in vigore il 1° settembre 1996), ha adattato il mercato mobiliare italiano alle regole imposte a tutti i paesi europei. Si trattava di privatizzare e riorganizzare i mercati, in linea con le caratteristiche del nuovo assetto, dominato dal potere illimitato delle banche e caratterizzato dall'ampliamento del mercato, possibile grazie all'uso delle nuove tecnologie.Con la delibera n. 10464 del 23 gennaio 1997, la Consob ha approvato la creazione, da parte del Consiglio di Borsa, della “Borsa Italiana S.p.A.”, che acquisirà il compito di organizzare e gestire la Borsa valori, il mercato ristretto e il mercato per la negoziazione degli strumenti finanziari previsti dall’articolo 1, comma 1, ossia i "contratti futures su strumenti finanziari, su tassi d’interesse, su valute, su merci, e sui relativi indici, anche quando l’esecuzione avvenga attraverso il pagamento di differenziali in contanti".Tale società privata con fini di lucro, come le altre europee e statunitensi, non subisce controlli né regolamentazioni pubbliche, essendo l'intervento pubblico limitato alla "vigilanza" e alla "procedura di autorizzazione". In altre parole, le Borse possono utilizzare metodi informatici complessi, oppure conoscenze psicologiche e sociologiche, o diffondere informazioni attraverso i media allo scopo di lucrare, ossia di sottrarre denaro alle famiglie, alle imprese o agli Enti, senza incorrere ad alcuna sanzione. E' una rapina legalizzata e mascherata.Si parla di "conflitto di interesse" quando non c'è separazione fra chi ha la proprietà, chi fa le regole e chi "vigila". E' il caso lampante del sistema Banche e del sistema Borsa, in cui chi possiede la società, crea le regole e gestisce il mercato, è anche chi emette titoli, chi stampa il denaro e chi decide il valore di tutte le emissioni, attraverso sofisticati metodi tecnologici.Molti credono che sia la collettività a creare la realtà della Borsa o dell'economia, credendo alla teoria dell'incontro fra domanda e offerta, oppure alle teorie sull'espansione o sulla contrazione dei mercati. In realtà tutto questo è una colossale truffa, in quanto la collettività non possiede né sovranità monetaria, né esiste un mercato libero in cui ognuno può gestire la propria attività senza il sostegno bancario. Dunque i banchieri possono fare il buono e il cattivo tempo per le imprese e per i cittadini, avendo le redini dell'intero sistema.Il decreto Eurosim, come anche il Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (TUF), il decreto legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998, e la Delibera Consob n. 11522 del luglio 1998, avrebbero dovuto evitare i disastri finanziari che hanno danneggiato molti investitori italiani: il deprezzamento dei bond argentini in seguito al crollo la Repubblica Argentina nel dicembre 2001, il crack Parmalat, Cirio, ecc.Con la nuova situazione finanziaria, le possibilità di crack sono enormemente aumentate. La mancanza di regole chiare e certe relative alla tutela del risparmio e alle tipologie di investimento e di indebitamento, hanno favorito illegalità e truffe. In Italia, dal 1984 al 1996, i crack delle società finanziarie hanno interessato 234.740 persone per cifre intorno ai 5.160 miliardi di vecchie lire (senza contare i crack degli anni successivi, come Parmalat e Cirio). Quasi sempre i responsabili non pagano o hanno pene irrisorie, e anche gli organismi di "tutela" dei risparmiatori la fanno franca.E' stato creato uno pseudo-capitalismo, basato sulla finanza, caotico nelle regole e nelle responsabilità, e con un vertice occulto che manovra gli eventi a proprio piacimento e secondo i propri interessi. Tutto ciò ha svilito la realtà economica dei lavoratori e delle piccole e medie imprese, annullando i reali obiettivi di crescita e di sviluppo delle nazioni.Per svegliarsi dal condizionamento occorre chiedersi: "chi detta le regole?", oppure "chi impedisce che le cose possano cambiare utilizzando i media e il controllo politico?"La creazione di mercati finanziari confusi e complessi è funzionale al potere dei banchieri, che rendendo tali mercati instabili possono a piacimento farli crollare e assorbire altre risorse finanziarie, sottraendole ai risparmiatori, e accrescendo la penuria di valuta circolante. Dietro tutti questi traffici finanziari c'è il vuoto, l'inganno, la truffa. Una truffa che ha un costo sempre più alto per le persone comuni.Finché crederemo che la realtà sia frutto della libera scelta umana o che ci sia una razionalità nell'attuale sistema finanziario, risponderemo alle loro sceneggiate in modo conforme alle loro aspettative. Ma se decideremo di capire qual'è la vera realtà, allora inizieremo ad essere mentalmente attivi e a chiederci "chi decide ciò che ha valore?", "in base a che cosa?", "chi ha ridotto l'economia ad sistema centralizzato creato per controllare, affamare o corrompere?"Quando diventeremo consapevoli della realtà non reagiremo più in modo stereotipato alle loro manipolazioni, e percepiremo il livello d'inganno che c'è nei nostri telegiornali o nei discorsi dei nostri politici. Percepiremo il bisogno viscerale che questo sistema ha di condizionare e manipolare, per poter continuare a sopravvivere. Capiremo anche che l'attuale sistema di potere esiste perché consentiamo che esso esista, con la nostra delega delle responsabilità e la disponibilità a crederlo un sistema accettabile o insostituibile.Antonella RandazzoFonte:

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7.11.07Copyright 2007 - all rights reserved.Tutti i diritti sono riservati. È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale di questo articolo, inclusa la memorizzazione, riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione scritta di Antonella Randazzo. Per la riproduzione integrale o di parti dell'articolo occorre richiedere l'autorizzazione scrivendo all'indirizzo e-mail giadamd@libero.itPER APPROFONDIRECRBM/Manitese (a cura di), "Tutte le bugie del libero commercio", Terredimezzo Editore, 2005.De Simone Domenico, "Un’altra moneta. I Titan, la rivoluzione della finanza", Edizioni Malatempora, Roma 2003.De Simone Domenico, "Parmacrack - non piangete sul latte versato", Malatempora, Roma 2004.Randazzo Antonella, "Dittature. La Storia occulta", Il nuovo Mondo, Padova 2007.Salanitro Niccolò, "Società per azioni e mercati finanziari", Giuffrè, Milano, 1998.Tarquini Bruno, "La moneta, la banca e l’usura", Ed. Controcorrente, Napoli 2001.NOTE1) Sargant William, "Battle for the Mind: A Physiology of Conversion and Brain-Washing", Baltimore, Penguin Books 1961.2) Chomsky Noam, "Capire il potere", Il Saggiatore, Milano 2007, p. 468.

15.10.07

I Nobel dell’ipocrisia e della propaganda

Albert Arnold Gore junior e l’I.p.c.c. hanno vinto l’ambito e ‘prestigioso’ Premio Nobel per la Pace ! Solamente il Comitato di ‘esperti’ della Fondazione svedese per il Nobel poteva assegnare il premio per la Pace al fasullo e propagandistico riscaldamento globale! La spiegazione ufficiale è che Al Gore junior e l’Ipcc (il Comitato intergovernativo per i mutamenti climatici), sono stati premiati per gli sforzi compiuti al fine di «costruire e divulgare una maggiore consapevolezza sull'impatto del cambiamento climatico causato dall'uomo, e per delineare le misure necessarie a contrastare» gli effetti negativi. Non importano le sempre più numerose evidenze scientifiche che dimostrano la truffa colossale, il terrorismo mediatico e psicologico portati avanti da Gore & C.. Poco importa anche che la strategia algoriana sia quella di puntare il dito contro i Paesi in via di sviluppo, colpevoli di una crescita demografica incontrollata (falsa pure questa), che causerebbe il consumo delle risorse mondiali (!?). Della serie: non siamo noi occidentali che consumiamo e sprechiamo, ma sono i “morti di fame” del Terzo Mondo! Quindi “maggiore consapevolezza” di cosa? Forse che il milione e mezzo di dollari (soldi che vengono donati assieme al Premio) è stato dato ad un miliardario guerrafondaio, massone di alto rango, che partecipa attivamente alle strategie eugenetiste e razziali statunitensi? Nulla di nuovo all’orizzonte direbbe qualcuno, visto che perfino Heinz Alfred Kissinger - Henry per gli amici - nonostante i suoi numerosissimi crimini in giro per il mondo - ha ricevuto il premio Nobel per la Pace nel 1973 (alla faccia di Salvador Allende e di tutti i cileni scomparsi e torturati; alla faccia degli abitanti massacrati dell’Iraq, dell’Iran, dell’Indocina, di Cipro, di Timor Est, del Bangladesh, ecc. ecc.) Ecco l’ipocrisia dei Nobel…
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“Ogni bambino nato in soprannumero rispetto all’occorrente per mantenere la popolazione al livello necessario deve inevitabilmente perire, a meno che per lui non sia fatto posto dalla morte degli adulti...pertanto...dovremmo facilitare, invece di sforzarci stupidamente e vanamente di impedire, il modo in cui la natura produce questa mortalità; e se temiamo le visite troppo frequenti degli orrori della fame, dobbiamo incoraggiare assiduamente le altre forme di distruzione che noi costringiamo la natura ad usare.Invece di raccomandare ai poveri l’igiene, dobbiamo incoraggiare il contrario. Nelle città occorre fare le strade più strette, affollare più persone nelle case, agevolando il ritorno della peste. In campagna occorre costruire i villaggi dove l’acqua ristagna, facilitando gli insediamenti in tutte le zone palustri e malsane. Ma soprattutto occorre deplorare i rimedi specifici alla diffusione delle malattie e scoraggiare quella persone benevole, ma tratte decisamente in ingannano, che ritengono di rendere un servizio all’umanità ostacolando il decorso della estirpazione completa dei disordini particolari”. Thomas Malthus, “Saggio sui principi della popolazione”
Al Gore e il Piano per il Controllo Demografico GlobaleMarcello Pamio – 10 aprile 2007
«Alla ricerca di un nuovo nemico che ci unisca, trovammo l’idea che l’inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, dell’esaurimento delle riserve idriche, della fame et similia sarebbe potuta andar bene […] Tutti questi pericoli hanno come causa l’intervento umano […] Il nemico reale, quindi, è la stessa umanità» “A Report by the Council of the Club of Roma”, 1991
“Una scomoda verità”, il documentario-denuncia di Al Gore sta girando il mondo come nessun altro prodotto cinematografico degli ultimi anni! Proiezioni dentro le scuole, alle università, conferenze pubbliche in ogni città di ogni paese del globo. Premiato con ben due Oscar, come miglior documentario e come miglior canzone, la casa di produzione è la Paramount Classics , una divisione della Paramount Pictures!
E’ doveroso a questo punto aprire una parentesi storica per meglio comprendere l’indirizzo strategico di questa potentissima casa di produzione (massonica). La Paramount è la prima major hollywoodiana, fondata nel 1912 e diretta per vent’anni da Adolph Zukor un pellicciaio nato in Ungheria. Mentre suo fratello Arthur, adottato dallo zio Kalman Lieberman dopo la morte del padre, sarebbe diventato rabbino della maggiore sinagoga di Berlino, il giovane Adolph abbandona il giudaismo praticante non appena giunge in America.[1]
Nel 1966 la Paramount viene assorbita da un grande conglomerato industriale-finanziario, il più grande tra quelli che hanno assorbito le majors: la Gulf-Western Industries Incorporated di Charles Bluhdorn (austriaco immigrato in America).[2]I primi decenni del secolo scorso (e non è cambiato granché oggi se non qualche fusione tra loro) sono caratterizzati da otto major, le cinque maggiori: Paramount (Zukor), Warner Brothers (i Warner), Loew-Metro Goldwyn Mayer (i Mayer), Twentieth Century Fox (i Fox) e RKO e le tre minori, Universal (Laemmle), Columbia (fratelli Cohn) e United Artist. Tutte e otto sono però consociate nella Motion Picture Producters of America (MPPA) e quindi controllate dal gruppo Rockefeller e/o Morgan. I veri padroni degli oligopoli cinematografici rappresentati dalle maggiori case di produzione sono ancora oggi i grandi finanzieri di Wall Street. I maggiori trust finanziari e bancari statunitensi, le Big Three, sono i gruppi Rockefeller, Morgan e Kuhn Loeb & Co.
Ovviamente la Paramount Classics che ha finanziato il documentario di Al Gore, non fugge da questo controllo economico! Chiudiamo l’analisi di “An inconvenient truth” con il giovane regista Davis Guggenheim, figlio del quattro volte premio Oscar Charles Guggenheim (nato da una famiglia ebrea di Germania).
Decisamente Al Gore non è quello che si può definire l’ultimo arrivato: membro del C.F.R. (Consiglio per le Relazioni con l’estero, il governo ombra statunitense), della Commissione Trilaterale (fondata da David Rockefeller), nonché vicepresidente degli Stati Uniti d’America sotto William Jefferson Blythe III, detto Bill Clinton, e candidato alle presidenziali del 2000 contro George Walker Bush junior. Inutile ricordare che Al Gore avrebbe vinto le elezioni se non fosse intervenuto George Walker Herbert Bush (massone del 33° grado del Rito Scozzese Antico e Accettato) a sistemare il tutto e posizionare il figliol prodigo alla Casa Bianca… Al Gore è l’uomo di punta del movimento New Age che cavalca il cavallo verde dell’ecologia.
Ecco perché vedere un Al Gore che indossa la maschera del paladino ecologista dovrebbe farci sorridere, anche perché, il portavoce della campagna contro il riscaldamento globale, il cui nome completo è Albert Arnold Gore junior (per differenziarlo dal paparino Albert Arnold Gore senior), fa parte di una delle più potenti famiglie statunitensi, paragonali a quella dei Bush. Il papà di Al Gore, che chiamerò Gore senior, ha fatto parte del cosiddetto “establishment rosso”. Socio in affari con il famoso imprenditore e collezionista d’arte, Armand Hammer, il quale per primo portò aiuti economici a Vladimir Il'ič Ul'janov, meglio conosciuto come Lenin.
Armand Hammer
Albert Arnold Gore senior
Il padre Julius Hammer ha fondato il Partito Comunista Americano ed era amico, nonché benefattore, di Gore senior e addirittura di Joseph Stalin. Armand Hammer - secondo l’FBI statunitense e grazie al FOIA[3] - faceva sporchi affari di importazione ed esportazione con l’Unione Sovietica e ha personalmente negoziato con Lenin durante gli anni ’20; successivamente è entrato nel mondo del petrolio fondando la OXI , Occidental Petroleum Corporation.Politicamente Hammer non guardava in faccia nessuno (come nella migliore delle tradizioni mondialiste): ha finanziato i repubblicani come Nixon, e i democratici come Al Gore junior!
Quindi il neo ecologista Al Gore junior, che sta girando il mondo denunciando da tutti i microfoni il riscaldamento del globo, è stato finanziato da una corporation petrolifera e non solo, ma vanta addirittura legami economici con la stessa: possederebbe infatti 500.000 dollari di azioni della OXI! Potrà anche essersi sbarazzato di queste poco-pulite azioni, intestate magari a un prestanome o devolute in beneficenza, ma il discorso non cambia di un millimetro, perché come vedremo, le finalità del documentario, dalle stesse parole di Al Gore, rientrano nella campagna per il controllo demografico del pianeta portato avanti da decenni da potenti gruppi controllati dai Rockefeller!
Prima però analizziamo quali sono questi gruppi e quali soprattutto le finalità. “La premessa indispensabile, per una incondizionata accettazione ai programmi di genocidio dei cosiddetti circoli mondialisti, è l’odio per l’uomo, l’odio per il suo diritto divino di procreare e di popolare la terra”.[4] Forse sto esagerando? Assolutamente no.
Il 6 e 7 aprile 1968 presso l’Accademia dei Lincei alla Farnesina a Roma, una trentina di persone si sono riunite - con la sponsorizzazione della Fondazione Agnelli - per “cambiare le loro idee sui grandi problemi del pianeta”.
Nasce così il “Club di Roma”! Un gruppo di chiaro stampo malthusiano (vedremo in seguito chi fu Thomas Malthus), in cui l’odio contro l’uomo non trova più limiti: l’uomo infatti diventa “un cancro”, “un essere perverso”. Le parole d’ordine, come scrisse il presidente Aurelio Peccei, nella sua biografia, diventano: “Il diritto di dar la nascita non è un diritto assoluto”.
O come disse alla Deutsche Press Agentur nel 1988, il principe Filippo (Mountbatten) Duca di Edimburgo massone d’alto rango e presidente internazionale del WWF: “Nel caso io rinasca, mi piacerebbe essere un virus letale, così da contribuire a risolvere il problema della sovrappopolazione”
Filippo Duca d'Edimburgo
David Rockefeller
Aurelio Peccei
Nel 1965 il presidente USA, Lyndon Johnson dichiarava a San Francisco durante il 20° anniversario delle Nazioni Unite, che 5 dollari investiti nel controllo della popolazione, valevano quanto 100 dollari investiti nello sviluppo economico. Per non essere da meno Nixon il 18 luglio 1969 al Congresso sottolineò come le Nazioni Unite “dovranno prendere l’iniziativa di reagire contro la crescita della popolazione mondiale”, e nel 1970 la sua amministrazione emise una direttiva che chiedeva una serie di studi per la diminuzione delle nascite. Studio che non tardò ad essere pubblicato. Il 24 aprile 1974 Henry Kissinger firmò il “National Security Study Memorandum 200” e lo inviò al nuovo presidente Gerald Ford.
Questo Memorandum altro non è che “uno studio sull’impatto della crescita della popolazione mondiale sugli interessi strategici americani” mettendo ben in evidenza quali sono “le implicazioni politiche ed economiche internazionali” [5]. Kissinger & C. (creatura dei Rockefeller) raccomanda caldamente il trasferimento della tecnologia contraccettiva, la sterilizzazione, l’aborto, il condizionamento della popolazione e dei leaders politici. Nel 1975 tali raccomandazioni vengono accolti dall’amministrazione americana. Lo spopolamento di intere nazioni della terra entrava così, a far parte della politica estera degli Stati Uniti. A firmare questo atto criminale fu il Direttore del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, Brent Scowcroft. Il primo di una lunga serie di esperimenti fu la guerra civile in Libano (1975-1990)…
Passano gli anni ma la situazione non cambia di molto. Il 24 luglio 1980, il presidente James Earl Carter junior (noto come Jimmy Carter) firma i risultati di un nuovo studio intitolato: “The Global 2000 – Report to the President” Un rapporto di oltre 1600 pagine che esordisce così: “Se proseguirà la tendenza attuale, allo sviluppo demografico ed economico, il mondo del 2000 sarà più popolato, più inquinato, meno stabile ecologicamente e più vulnerabile alla distruzione del mondo in cui viviamo oggi”. Questo Global 2000 è una dichiarazione politica ufficiale di intenti genocidi, secondo la quale i paesi in via di sviluppo, privati di industrializzazione, dovrebbero regredire e ridurre le loro popolazioni! Guarda caso, la medesima conclusione che arriva Al Gore nel suo “documentario ecologista”.
La Conferenza dell’ONU sulla Popolazione tenuto a Bucarest nel 1974 e quella del Cairo nel 1994 sono state delle mere speculazioni propagandistiche finanziate dai gruppi mondialisti (uno per tutti la Fondazione Rockefeller ) il cui scopo è stato quello di inventare la presunta “sovrappopolazione” nel Terzo Mondo come paravento per saccheggiare le materie prime. La prova di questo è scritta nel “Memorandum 200” . Nella conferenza del Cairo, per esempio, si è riproposto la distruzione dell’istituzione della famiglia, che è il fondamento della società umana, camuffando questo con lo slogan della “libertà sessuale”. I metodi proposti? Li possiamo vedere oggigiorno: diffusione generalizzata dell’aborto, sterilizzazione forzata, eutanasia, pornografia e chi più ne più ne metta. Per non parlare della cancellazione di importanti valori e/o modelli familiari sostituendoli con beceri quanto devianti valori rappresentati perfettamente da star dello spettacolo, della musica e della televisione.
Tra il 3 e il 14 giugno del 1992 a Rio de Janeiro si tenne una Conferenza internazionale sull’ambiente. Erano presenti 140 paesi con 7892 delegazioni da tutto il mondo, governative e gruppi di ambientalisti, finanziate e sponsorizzate dalle solite fondazioni come Carnegie, la Rockefeller, la Edmond de Rothschild, la Kettering.[6]Sapete da chi era guidata la delegazione statunitense? Proprio da Al Gore in persona, il quale ha presentato il suo libro dal titolo “Earth in the Balance: Ecology and the Human Spirit”, (“Terra in equilibrio: Ecologia e Spirito Umano”). Un libro in cui viene lanciata l’idea per un nuovo “Piano Marshall Globale” sotto il controllo dell’ONU in grado di imporre uno stretto controllo sui consumi energetici e la politica industriale degli Stati.[7] Egli ripropone anche la furiosa campagna del governo britannico contro i paesi inadatti allo sviluppo ai quali il principe Filippo chiedeva insistentemente di ridurre la propria popolazione. Lo stesso Filippo di prima, il presidente internazionale del WWF. Gore arriva ad affermare che la minaccia nucleare che aveva caratterizzato gli anni della Guerra Fredda sia stata sostituita “dalla natura strategica della minaccia che ora la civiltà umana pone all'ambiente globale e dalla natura strategica posta alla civiltà dai cambiamenti nell'ambiente globale”. Chiese per tanto ai leader mondiali di non lasciarsi distrarre dall'intraprendere questo nuovo corso anche se questo avrebbe lasciato “milioni di persone ... a soffrire nella povertà e a morire di stenti, guerre, e malattie”.
Certamente in tutto questo, il documentario propagandistico della Paramount Classics gioca un ruolo fondamentale e soprattutto funzionale. E’ bene anche ricordare che dalla fine degli anni ’80 Al Gore junior promuove l’embargo della tecnologia moderna verso il Terzo Mondo, con la scusa ufficiale che si tratta di “tecnologia duale”, ovvero utilizzabile sia per scopi civili che militari.[8] Perché rischiare che questi popoli certamente inferiori si dotino di armamenti? Meglio non dare nulla, per il loro e soprattutto per il nostro bene
Tutto questo nel ricco documentario si può “leggere” se e solo se si hanno gli strumenti conoscitivi adeguati: tra numerosissimi e complicati grafici sull’aumento dell’anidride carbonica nel pianeta, prove fotografiche dello scioglimento dei ghiacciai sia al nord che al sud del globo, che porteranno all’innalzamento del livello dei mari di svariati metri e la conseguente cancellazione di centinaia di milioni di persone, soprattutto nel sud-est asiatico, Al Gore svela i suoi veri intendimenti, si toglie la maschera e dice:
“Stiamo assistendo alla collisione tra la nostra civiltà e la Terra , e sono tre i fattori responsabili di questa collisione. Il primo è l’aumento della popolazione! La mia generazione, quella del baby-boom, è nata dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando la popolazione aveva appena oltrepassato la soglia dei 2 miliardi. Ora ho 50 anni e la popolazione a quasi raggiunto i 6 miliardi e mezzo ma secondo le aspettative di vita della mia generazione raggiungeremo i 9 miliardi.Ci sono volute 10 mila generazioni per arrivare a 2 miliardi di persone, ma se nell’arco di una vita dai 2 miliardi si passa a 9, questo significa che sta accadendo qualcosa di diverso. Stiamo creando sempre più pressione sulla terra, e la maggior parte di questa pressione viene esercitata dalle nazioni più povere del mondo. C’è una maggiore richiesta di cibo, una maggiore richiesta di acqua, ma le risorse naturali sono limitate”.[9]
Avete capito dove vuole arrivare? Ho sottolineato appositamente i passaggi chiave che rientrano nel pensiero malthusiano.Secondo il democratico ecologista del Tennessee, la prima causa di tutto questo surriscaldamento globale è da imputarsi all’aumento delle popolazioni e alla pressione esercitata dalle nazioni più povere! Conclude dicendo che le risorse naturali sono limitate. Ricordate prima quando vi ho accennato a Thomas Malthus?
Bene, oltre due secoli fa il reverendo Thomas Robert Malthus elaborò una teoria che pone in relazione la crescita della popolazione con lo sviluppo economico. Il pastore anglicano sosteneva che la tendenza della popolazione di un paese è di crescere a tasso geometrico (per esempio 1–2–4–16-32), mentre l’offerta di cibo segue invece un tasso aritmetico (per esempio 1-3–5–7–11). Quindi siccome l'offerta di cibo non riesce a tenere il passo della crescita della popolazione, i redditi pro-capite tenderanno a diminuire sino ad arrivare al livello di sussistenza. Il solo modo per evitare bassi livelli di vita o di assoluta povertà è di limitare il numero di nascite! Ma guarda caso…
Non solo, ma per Malthus, come per Al Gore, le risorse sono limitate, e questo implica una sola cosa: se una nazione vuole mantenere il proprio standard di benessere, come per esempio gli Stati Uniti, dovrà far di tutto per impedire che queste risorse (appunto limitate) vengano distribuite equamente. Ecco le guerre, le carestie e i genocidi. Thomas Malthus è l’ideologo del controllo demografico, e le sue teorie demografiche saranno riprese e studiate da Charles Darwin, applicate sulla popolazione da Adolf Hitler, e propagandate dal nostro “sempre-verde” Al Gore.
L’altra cosa che il documentario non lascia spazio è alla speranza. Una persona, che non ha le conoscenze adeguate, come la maggior parte dei giovani, dopo aver visto il dvd potrebbe senz’altro pensare e dire: “non c’è più nulla da fare”. Spegnere la speranza, soprattutto in un ragazzo (l’adulto di domani), è una delle cose più criminali che si possano fare, e naturalmente questo rientra in una strategia deviante creata ad hoc.
Al Gore dimentica di dire nel suo documentario che la Terra potrebbe sfamare una popolazione molto più numerosa di quella attuale, se solo avvenisse una distribuzione equa delle ricchezze e soprattutto un consumo più consapevole da parte nostra. Utopia? No! Basta snocciolare qualche dato per comprendere che non lo è affatto. Il 70% dell’intera coltivazione cerealitica degli Stati Uniti d’America (il 36% nel mondo!) serve per allevare gli animali da macellazione. Animali che naturalmente non saranno mangiati dai paesi in via di sviluppo, ma da noi occidentali! Secondo il World Resources Institute gli americani ingurgitano 122 chili di carne a testa ogni anno, mentre noi italiani “solamente” 88 chili! Quasi il 50% dell’acqua consumata, sempre negli Stati Uniti, serve proprio per le coltivazioni che andranno per questi animali. Pensate che per produrre solamente 5 chili di carne bovina serve tanta acqua quanta ne consuma una famiglia media (occidentale naturalmente) in un intero anno. Ecco perché a livello globale, il 70% dell’acqua utilizzata dal pianeta è usato dalla zootecnia e dall’agricoltura!
Possiamo ancora parlare di utopia? O questo termine è comodo perché ci evita di mettersi davanti allo specchio tutti per intonare un bel “mea culpa”? Ma andiamo avanti. Per produrre un paio di jeans è richiesto oltre 10.000 litri di acqua e per irrigare 1000 metri quadrati di tappeto erboso per il golf, servono non meno di 670.000 metri cubi di acqua ogni anno. L’elenco sarebbe lunghissimo, ma penso basti per far comprendere come le risorse (in questo caso l’acqua, ma è valido per qualsiasi altro bene) non sono certamente distribuite. Nel mondo infatti 400 milioni di bambini non hanno accesso all’acqua potabile e 2 milioni ne muoiono per la sua mancanza. Ma per fortuna che ci sono le teorie di Malthus e il documentario di Al Gore: d’altronde che colpa ne abbiamo noi se le risorse del pianeta sono limitate e se siamo nati in un opulento occidente!
Grazie Malthus e soprattutto grazie Al Gore

Non ho voluto commentare i dati riportati dal documentario per non dilungarmi troppo, perché penso sia sufficiente il background di Al Gore per comprendere cosa e soprattutto chi c’è dietro. Comunque sia, recentemente la rivista tedesca Bild [10] ha pubblicato una denuncia sulla presunta catastrofe provocata dalle emissioni di CO2. L’articolo presenta tre tesi che contraddicono quelle di Al Gore.
1) I periodi di caldo e freddo si alternano da sempre a prescindere dalla concentrazione di anidride carbonica.
2) Gli inverni caldi non costituiscono la prova di un reale cambiamento climatico. Sono esistiti sempre, come l'estate del 1904, quando l'Europa fu investita da un caldo tropicale, tanto che il grande fiume Elba rimase quasi a secco. L'inverno del 1907 fu così mite che le piante cominciarono a fiorire in dicembre, come in primavera. Il motivo è l'aumento delle radiazioni solari e gli scienziati danesi hanno dimostrato che il sole alla fine del 20mo secolo ha emesso radiazioni tanto intense come non è mai accaduto negli ultimi mille anni.
3) La terza tesi afferma che il quantitativo di CO2 nell'atmosfera non dipende quasi affatto dalle automobili, ma che l'attività umana contribuisce solo dall'1 al 4 per cento delle emissioni mondiali. La respirazione degli esseri umani produce 2,5 milioni di tonnellate di C02 e le macchine ne producono 6,7 milioni. Il grosso del CO2 viene dalla respirazione animale e dagli oceani.
Con quanto ho riportato non è mia intenzione far finta di non vedere le gravissime colpe ambientali che ha la nostra società industrializzata. Anzi, l’unica cosa certa che si evince da questa diatriba (non certo sterile dal punto di vista evolutivo), oltre alla strategia dei nuovi demografi malthusiani come Al Gore, è che tutti noi occidentali dovremo rivedere assolutamente il nostro stile di vita in molti dei suoi aspetti fondamentali, ecco qualche piccolo esempio:
- Consumo alimentare: quanto di quello che mangiamo serve ad una sana nutrizione e quanto è inutile spazzatura chimica indotta dalla pubblicità? E’ davvero fondamentale, per noi italiani, mangiare 88 chili di carne all’anno?
- Riciclo e riutilizzo: quanti sono gli oggetti che vengono effettivamente riutilizzati e riciclati e che non vanno a finire in discarica inquinando il paese?
- Mezzi di trasporto: servono davvero 2/3 automobili e due scooter per famiglia?
- Spreco di risorse: quanto oro blu (acqua) buttiamo via tenendo aperto il rubinetto durante una bella doccia calda? Oppure quando laviamo i piatti o la macchina?
- Ecc.
- Ecc.
Solo una seria presa di coscienza del problema, può dare dei risultati importanti anche a livello planetario, visto che siamo tutti, che ci piaccia o non ci piaccia, nella stessa barca. Dare la colpa ai paesi poveri del Terzo Mondo, come fa Al Gore & C., denota solo una strumentale e criminale malafede!
Per approfondire l'argomento:- Bild sulla frode del riscaldamento globale- Il razzista Al Gore- Da Hitler a Gore, la strategia ecologista dell'Impero Britannico- Gore denunciato a Washington e in Canada
Note
[1] “Dietro il sogno americano: il ruolo dell’ebraismo nella cinematografia statunitense” Gianantonio Valli, ed. Barbarossa[2] Idem[3] FOIA: Freedom of Information Act) la legge sulla libertà d’informazione[4] “ONU: gioco al massacro” di Franco Adessa, ed. Civiltà.[5] Sommario del “National Security Study Memorandum 200” .[6] “Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia”[7] Idem[8] Movisol[9] “An inconvenient truth”, documentario di Al Gore, prodotto dalla Paramount Classics[10] http://www.movisol.org/07news051.htm
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Nuove critiche alla truffa di Al Gore sul riscaldamento globale
5 settembre 2007 – Un ufficio della Commissione Ambiente del Senato USA ha annunciato il 30 agosto un nuovo studio del dott. Klaus-Martin Schulte, secondo cui meno della metà degli scienziati che esaminano il riscaldamento globale credono che le cause siano da attribuire all'attività umana. Lo studio di Schulte passa in rassegna i trattati sul cambiamento climatico pubblicati tra il 2004 e il 2007. Sui 539 trattati presi in esame solo 38 - cioè il 7% - appoggia esplicitamente la teoria del riscaldamento dovuto all'attività umana. Complessivamente i sostegni espliciti e quelli impliciti a tale teoria arrivano al 45%. Il “consenso” di cui parla Gore sembra dunque limitarsi agli impresari dei suoi concerti e non al mondo scientifico.James Hansen, direttore dell'Istituto Goddard della NASA, una delle “autorità” più citate da Al Gore, si è recentemente screditato quando è stato costretto ad “aggiornare” i dati della temperatura globale riportati sul sito web dell'istituto dopo che il collega canadese Steve McIntyre aveva reso noto che i dati per gli Stati Uniti impiegati da Hansen sono i dati grezzi provenienti dalle stazioni meterologiche del Global Climate Historical Network e non le medie aggiustate delle rilevazioni. Ad Hansen risultano temperature molto elevate negli anni Novanta, presentati come come il decennio più caldo della storia. Ma una volta fatta la media e gli aggiustamenti secondo le regole stabilite, risulta che il decennio più caldo furono gli anni Trenta e non gli anni Novanta. L'anno più caldo è il 1934 e non il 1998, come piace alla propaganda di Gore. La correzione di McIntyre, inoltre, riduce la media del periodo “anomalo” 2000-2006 di 0,15 gradi.La falla apertasi in tal modo nella teoria del riscaldamento provocato dall'industrializzazione diventa irrimediabile. Sul sito dell'Institute adesso si può leggere una nota in cui si ringrazia il prof. McIntyre per aver indicato l'errore. http://data.giss.nasa.gov/gistemp/In passato McIntyre fu tra coloro che dimostrarono la falsità del grafico delle temperature dell'ultimo millennio redatto da Michael Mann, che presentava un abnorme riscaldamento nell'ultimo periodo, secondo un andamento definito “mazza da hockey”. (vedi http://www.movisol.org/clima.htm).
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Il razzista Al Gore
30 marzo 2007 – Lyndon LaRouche ha lanciato negli USA una campagna di denuncia del razzismo che anima l'intera carriera di Al Gore, primo responsabile delle ripetute sconfitte elettorali e politiche dei democratici. La rivista EIR ha già pubblicato e continuerà a pubblicare dossier e documentazioni su questi temi:
Al Gore iniziò la sua carriera politica come strumento dell'FBI nella famosa "Operation Fruehmenschen" (ovvero operazione uomo primitivo, come caratterizzazione dispregiativa dei neri) con la quale la FBI gestì una vasta serie di trappole per incastrare e rovinare i politici e altri leader di colore. Nel 1974 Gore partecipò alla trappola tesa contro Morris Haddox, un leader dei neri di Nashville impegnato ad impedire che la propria comunità fosse disgregata dalla diffusione di droga e prostituzione controllate dalla locale polizia. A quell'epoca una convention dei neri condannò all'unanimità la condotta di Gore e del suo datore di lavoro al giornale Tennessean di Nashville.
La carriera politica di Al Gore è stata finanziata dai settori del partito democratico controllati in passato da Averell Harriman e oggi da Felix Rohatyn. Si tratta di ambienti che, come è stato documentato dall'EIR e da altri, hanno promosso il razzismo con l'eugenetica e con il “controllo demografico”, che, come noto, è soprattutto indirizzato a colpire le “popolazioni povere”.
Tra gli aspetti recentemente messi in luce da queste ricerche spicca il ruolo del Middlebury College, nel Vermont, dove Rohatyn ha un suo centro di influenza, che da almeno un secolo è il centro della campagna di eugenetica, mirante soprattutto allo sterminio dei pellerossa e dei franco-canadesi, tanto che Rohatyn si è meritato il soprannome di “Mostro di Middlebury”. Dagli anni Sessanta il Middlebury College guida gli studi ambientalisti ed oggi è all'avanguardia sul tema della riduzione delle emissioni. Ad esempio, Jonathan Isham, luminare ecologista della scuola, appartiene sia al Centro di Rohatyn nell'università che al Climate Project di Gore. Prima di darsi all'ecologia però questo Isham studiò antropologia, compreso uno studio per la Banca Mondiale sulle dinamiche sociali in Africa e in Asia in rapporto agli investimenti, in particolare per l'acqua.
Al Gore si adoperò in prima persona per impedire il trattamento dei malati di AIDS in Sud Africa con medicinali generici all'epoca in cui presiedette la Commissione USA-Sud Africa sull'AIDS. Egli infatti minacciò rappresaglie economiche contro una nazione messa in ginocchio dalla piaga dell'AIDS, cosa per cui fu giustamente criticato dagli attivisti contro l'AIDS come un tentativo di genocidio contro l'Africa Nera. Dopo essersi riempito la bocca di tanti buoni sentimenti verso le vittime dell'AIDS Gore si schierò con gli interessi dei monopoli farmaceutici avallando di fatto il genocidio.
Dalla fine degli anni Ottanta Al Gore promuove l'embargo della tecnologia moderna verso il Terzo Mondo, con la scusa che si tratta di “tecnologia duale”, ovvero utilizzabile sia per scopi civili che militari. In queste tecnologie duali rientrano persino i mezzi di trasporto pesanti e i composti chimici primari per la produzione di fertilizzanti, per non parlare del nucleare. A proposito dell'Iraq Gore ebbe a dire: “Il mondo non ha bisogno del contributo iracheno alla scienza spaziale o dei risultati dell'Iraq nella fisica nucleare - pratica o applicata”. Questo apartheid tecnologico contro il Terzo Mondo colpisce in particolare le popolazioni “colorate”.
Il presunto programma ambientalista di Al Gore, ripreso letteralmente da quello dell'erede al trono d'Inghilterra principe Carlo, in pratica è un attacco rivolto alle popolazioni del Terzo Mondo, soprattutto quelle africane, in quanto tende a privarle di ogni opportunità di sviluppo industriale da cui dipende la possibilità di queste popolazioni di sottrarsi al genocidio imposto con il sottosviluppo.La logica di questa truffa ambientalista è stata criticata persino dall'ottantenne Fidel Castro secondo il quale la conversione del mais in etanolo - come esige il programma ambientalista - condurrebbe necessariamente alla morte prematura di tre miliardi di persone in tutto il mondo

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